Furti in ville e appartamenti| Arrestati dodici romeni - Live Sicilia

Furti in ville e appartamenti| Arrestati dodici romeni

Due componenti della banda di romeni in azione

I colpi anche a casa di disabili e professionisti. Negli slip di una donna trovati 6.500 euro.

PALERMO – Avrebbero messo a segno decine di furti in ville a appartamenti a Palermo, con bottini che ammonterebbero a decine di migliaia di euro. E’ stata sgominata una banda di romeni che avrebbe agito con la collaborazione di insospettabili badanti e colf connazionali, che facevano da “basisti”, garantendo supporto logistico e materiale.

Si tratta di un’ operazione della Polizia di Palermo su scala nazionale, nata dopo l’incendio di un’auto con targa rumena: il rogo sarebbe stato appiccato dopo alcuni screzi nati per la spartizione della refurtiva. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione. Oltre agli arresti, i poliziotti della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti, hanno dato esecuzione a decine di perquisizioni domiciliari anche nei confronti di altri indagati e di alcuni ricettatori.

Gli obiettivi della banda sarebbero stati soprattutto ville isolate, ma in molti casi venivano presi di mira appartamenti indicati dalle romene che lavoravano come badanti o colf in quelle stesse abitazioni e che in diverse occasioni hanno preso parte ai colpi.

Nucleo della banda erano romeni residenti nei quartieri di Ballarò e Borgo Vecchio, ma il gruppo si spostava da Palermo, quotidianamente, nelle ore serali e fino alla mezzanotte, per colpire anche a Messina, Trapani e Agrigento. La banda avrebbe colpito anche nelle abitazioni di disabili, in alcuni casi costretti a letto, assistiti da badanti complici dei malviventi che al loro arrivo aprivano la porta e permettevano di mettere a segno i maxi furti.

Emblematico anche il caso nell’appartamento di un professionista palermitano: fidandosi pienamente della sua governante romena le aveva affidato le chiavi di casa: al ritorno da un viaggio ha trovato la propria casa svaligiata, con un danno economico di oltre duecentomila euro. La donna, irrintracciabile dal datore di lavoro, avrebbe abbandonato la città e cancellato ogni traccia del suo passato, persino il profilo Facebook. La squadra mobile l’ha rintracciata ed arrestata con il suo compagno a Lodi. Secondo quanto accertato dagli investigatori a dettare ordini all’organizzazione sarebbero stati Costantin Stancu e Costantin Ilioae. I due, subito dopo i colpi piazzavano la refurtiva nel mercato nero della ricettazione.

L’inchiesta è nata dopo l’incendio di un’autovettura al Borgo Vecchio a Palermo. Gli agenti della squadra mobile s’insospettirono visto che l’auto era intestata ad una donna romena. Da questo episodio sono partite le indagini che hanno portato a 14 richieste di arresti, 12 eseguiti nella notte tra i cunicoli e le case fatiscenti di Ballarò e Borgo Vecchio e due ancora da eseguire. Due uomini sono fuggiti e si troverebbero in Romania. “La banda per mettere a segno i colpi utilizzava le badanti romene che vivono da anni a Palermo – spiega il capo della mobile Rodolfo Ruperti – e lavorano nelle case dei palermitani. Non si tratta solo di furti ma anche di rapine a volte anche violente come quella ai danni di un’anziana nel centro del capoluogo”. Il reclutamento delle donne di servizio avveniva sempre nello stesso luogo.

“I componenti della banda – dice Carmine Mosca dirigente della sezione criminalità stranieri – trovavano facilmente nel mercato di Ballarò dove trascorrono nei pub le ore libere. Tra i tavolini dei locali iniziavano i contatti quei rapporti che consentivano agli uomini di ottenere le informazioni utili per mettere a segno i furti e le rapine”. Nel corso delle perquisizioni al capo della banda Constantin Ilioae sono stati trovati orologi, televisori, telefonini. Negli slip della sua compagna incinta una poliziotta ha trovato 6.500 euro. Nell’ordinanza sono contestati 30 tra furti e rapine, ma è possibile che la banda in due anni sia responsabile di un centinaio di colpi messi a segno tra le province di Palermo, Messina, Agrigento e Trapani. L’unico palermitano arrestato è Michele Tirone, 45 anni: aveva il compito di garantire l’appoggio logistico e le auto per fuggire dalle ville e dagli appartamenti una volta finito il colpo.


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