Cosmi pronto per il primo round: | “Il Trapani ha più motivazioni” - Live Sicilia

Cosmi pronto per il primo round: | “Il Trapani ha più motivazioni”

Scatta la finale playoff: in un “Adriatico” tutto esaurito, il tecnico umbro vuole conferme dai granata.

calcio - serie b
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TRAPANI – Il primo round si avvicina e Serse Cosmi non ha intenzione di andarci leggero sul ring. Nessuno sottovaluti il Trapani, nessuno si permetta di posizionare su due piani diversi i granata e il Pescara, l’ultimo ostacolo verso una storica promozione in Serie A. Il messaggio di Cosmi è chiaro: “Sembra che sia una partita tra una squadra che gioca il calcio totale e un’altra che gioca solo ad aspettare – punge il tecnico umbro -. Si cerca di contrapporre le idee di un calcio propositivo con quello speculativo. Siccome a me non piace quando i giornalisti fanno brutte figure, vorrei ricordare che il nostro calcio non totale ha il terzo attacco del campionato, ha i difensori che hanno segnato più gol, e che nel girone di ritorno ha il miglior attacco e la miglior difesa. Le caratteristiche sono diverse. Se il Barcellona non avesse Messi e Neymar, quel tiki-taka avrebbe l’effetto di una pasticca di Tavor”.

Il Trapani non giocherà come il Barcellona, ma non si può certo dire che lì davanti pecchi di fantasia. Quella che passa dai piedi di Bruno Petkovic, assente nell’ultimo match con lo Spezia, ma abile e arruolabile per la finale d’andata: “Petkovic si è allenato oggi, domattina valuteremo nella rifinitura – rassicura Cosmi -. Sta molto meglio dell’ultima volta, è nelle condizioni di quando siamo andati a giocare a La Spezia”. Anche per Citro si prospetta un rientro dal primo minuto, dopo la panchina della semifinale di ritorno: “Fa solo un lavoro leggero di rifinitura a causa della pubalgia, per non appesantirsi troppo”. Due elementi a cui Cosmi non può rinunciare, pur sapendo di poter attingere ad un grande gruppo. Un gruppo capace di cambiare mentalità in corsa: “Ad oggi il grande merito di questa squadra è quello di non essersi accontentata dopo aver spostato gli obiettivi. Ma il 9 giugno, al di là delle chiacchiere, ci saranno una squadra che andrà in Serie A e una delusa”.

Non è solo una questione sportiva. Certo, Trapani in oltre cent’anni di esistenza calcistica non ha mai pensato di poter vedere la Serie A, ma in ballo c’è ben altro: “Poniamoci di fronte ad una partita che vale 25-30 milioni, stando sul concreto – prosegue Cosmi -. Partendo da questa considerazione, capiamo l’importanza della partita. Il traguardo è vicino per entrambe le squadre, ma credo che nessuna come noi possa avere la motivazione più grande per poterlo tagliare. Per quanto il Pescara possa impegnarsi alla morte, non avrà mai le nostre motivazioni. È la storia del nostro campionato: il Pescara conosce già la Serie A e il Trapani vorrebbe conoscerla. Sentiamo dentro cosa significherebbe arrivarci, per noi è troppo più grande rispetto a cosa possano sentire gli altri”. Motivazioni tali da non far pensare a squalifiche e diffide: “Andremo in campo senza pensarci”, rassicura il tecnico.

A pochi passi dal traguardo, è facile pensare a rivincite e rivalse. Soprattutto dopo anni vissuti ai margini del grande calcio. Cosmi, però, rivendica quatto fatto in carriera nell’ultimo periodo: “Le carriere degli allenatori sono fatte di persone che trasformano le vittorie in sconfitte e le sconfitte in vittorie. A Siena siamo partiti da -6, ma abbiamo fatto 17 punti in 17 partite. Iachini è subentrato facendone 19 in 21. Eppure quello che ne è uscito vincitore è Iachini. A Brescia ho ancora la media punti più alta in Serie B, ma non ho fatto i playoff. A Lecce ho sostituito Di Francesco con soli otto punti e abbiamo quasi fatto un miracolo, a Pescara sono subentrato dopo sette sconfitte consecutive e m’hanno chiesto la salvezza perché qualcuno stava facendosela addosso. Le mie rivincite non si basano sui risultati, ma su chi li ha raccontati in maniera disonesta”.

Farlo in una piazza come Trapani, per l’ex tecnico del Perugia, potrebbe avere un significato differente: “Bisogna gestire l’entusiasmo per non farlo trasformare in euforia o in timore di non agguantare qualcosa di grande. Devo essere sincero, però: in queste situazioni me la sono sempre cavata bene. Quello che ho provato a Wolfsburg o a San Sisto con la Pontevecchio è identico. Mi auguro di viverle anche qui”. In tal senso, pur non facendo appelli alla tifoseria, Cosmi sa bene quanto possa incidere la spinta dei trapanesi pronti ad invadere Pescara: “Non posso fare altro che immedesimarmi nei trapanesi. Al posto loro, non vorrei mancare. Nella storia del Trapani è la prima volta che accade una cosa del genere e tutti vogliono esserci. Questa è una spinta enorme, anche chi starà a Trapani ci seguirà con grande tensione. Vedo una città che fibrilla nel modo giusto”.

Senza dimenticare, infine, che davanti ai granata ci sarà una big del campionato. Una squadra partita con l’ambizione di tornare in Serie A e che non fa nulla per nascondere la consapevolezza nei propri mezzi: “Chiaramente si sentono forti e per vincere queste sfide bisogna sentirsi forti. Non troppo, altrimenti si rischia, infatti non credo che avranno nella loro testa l’idea di essere già promossi. Hanno un allenatore che, per quanto giovane, ha vissuto momenti importanti in finale di Champions. Pur proponendo una certa sicurezza, dentro non sei mai sicuro. Anche l’ambiente sa perfettamente di avere di fronte una squadra con le loro stesse probabilità di andare in Serie A”. Tropo facile, però, pensare che la forza del Pescara sia tutta nel bomber Lapadula: “Hanno due giocatori che sono la loro forza, magari non in vetrina come Lapadula e Caprari. Secondo me Memushaj e Benali incidono tantissimo nel concetto di squadra, poi ci sono altri giocatori con qualità incredibili”. Sarà contento, Cosmi, nel sapere che a Trapani l’albanese dovrà dare forfait. Prima però si passa dallo stadio “Adriatico”: va in scena il primo round di una finale che vale la storia.


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