Il pizzo, la mafia e la linea dura |"Prendi il bidone e glielo metti là" - Live Sicilia

Il pizzo, la mafia e la linea dura |”Prendi il bidone e glielo metti là”

I boss del Palermitano dovevano imporre pizzo e assunzioni. E intimidivano le imprese.

Blitz "Black Cat" - LE INTERCETTAZIONI
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POLIZZI GENEROSA (PALERMO) – La mafia di una grossa fetta della provincia palermitana si era ricompattata. Negli ultimi anni, da Trabia a Termini Imerese e fino a Polizzi Generosa e San Mauro Castelverde, Cosa nostra aveva ribadito il suo potere e lo aveva fatto anche imponendo il pizzo a tappeto, con conseguenti intimidazioni di ogni tipo. Dai maxi furti agli incendi e ai danneggiamenti. L’operazione antimafia “Black Cat” ha svelato le dinamiche e le strategie adottate dai boss, pronti a intimidire in ogni modo chi non era disposto a piegarsi.

L’obiettivo era quello di fare cassa e Pietro Termini e Antonio Scola, tra i 33 arrestati del blitz, nel 2013 avevano in programma una serie di furti nella zona delle Madonie: aspettavano che le condizioni meteo fossero quelle adatte. Avevano paura soltanto di una cosa, della massiccia presenza di carabinieri in quel periodo.

Scola: con questi fanghi non si può fare niente… da dove passi lasci i segnali… dobbiamo fare le cose con il cervello…
Termini: come “agghiorna” (migliora il tempo ndr)… altri due giorni … fa il sole…
Scola: che… da dove passiamo si legge pure… nel cemento si legge.. da dove prendi e da dove non prendi..
Termini: certo.. poi… ora come esce il sole.. come migliora il tempo ..o quella di qua delle motoseghe.. e cose..
Scola: perora è che ci sono sbirri assai .. ci sono assai sbirri la notte… la sera ci sono .. ho visto ieri quelli della yundai .. che erano qua…
Termini: ma di prima sera però… di prima sera li ho visti..

Nel frattempo erano riusciti a mettere a segno un furto. Si trattava di motoseghe e attrezzature agricole che dovevano essere rivendute il primo possibile per ottenere liquidità. Scola e Termini, come emerge dalla loro conversazione, avevano nascosto la refurtiva in attesa di portarla in una zona di montagna per tenerla lontana da occhi indiscreti. In quel caso, per entrare in azione, avrebbero approfittato del clima favorevole, visto che in quei giorni c’era la nebbia.

Ma si stavano preparando anche ad altro. Nel loro mirino era infatti finita un’impresa che si era aggiudicata i lavori di riqualificazione dell’ex cinema “Trinacria” a Polizzi Generosa. In particolare, per costringere il titolare al pagamento del pizzo e imporgli l’assunzione di manodopera, avrebbero dovuto lasciare una bottiglia di liquido infiammabile sugli automezzi della ditta. Così come in effetti avvenne.

Termini: Tra stasera e domani se fa il tempo come ieri…
Scola: Prendi là il bidone (la tanica di benzina ndr) glielo metti là dentro, glielo metti nel sedile qua, bello là dentro…che lui così impazzisce e vediamo che succede. Questo quanto prima vedi …
Termini:  Sì, e gliela lascio così, messa là dentro (si riferisce alla pezza bruciata, ndr)
Scola: Così vediamo questa settimana che viene lui che fa…la bottiglia sopra l’escavatore…e la cosa là bruciata…i carabinieri qua non se ne sono visti.


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