La Cgil lancia l'allarme: |"Catania non è pronta" - Live Sicilia

La Cgil lancia l’allarme: |”Catania non è pronta”

Ecco il dossier sullo stato di salute degli impianti sportivi nel capoluogo etneo

Campionati Universitari
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CATANIA – Dagli spogliatoi inagibili dei campetti di Nesima all’impianto elettrico non sicuro del Campo Santa Maria Goretti. Dalle Torri faro senza rame e non funzionanti del Campo Seminara, allo scempio del PalaGalermo, impianto totalmente vandalizzato, con tanto di sanitari rotti a suon di mazza e porte divelte. Unico superstite al degrado, l’impianto polivalente PalaCatania, con 4272 posti a sedere e la possibilità di svolgere gare nazionali ed internazionali di discipline indoor basket, pallavolo, pallamano, calcio a 5.

È a dir poco drammatico lo stato di salute degli impianti sportivi comunali cittadini. Eppure, salvarli si potrebbe con una pianificazione di interventi mirati, sponsor privati, progetti finanziati con fondi europei. Tutto a dispetto della cronica mancanza di soldi che rischia di compromettere una buona occasione, oramai sempre più vicina nel tempo.

Stamattina la Cgil ha presentato un report con l’identikit completo di dati tecnici, descrizione della struttura e stato attuale di tredici impianti, tutti potenziali candidati ai Campionati universitari (CUN) che si terranno nel maggio 2017, con tremila partecipanti. E non a caso lo ha fatto in piazza Spedini, di fronte allo Stadio, insieme a Luca Di Mauro presidente del CUS, e all’assessore comunale con delega allo Sport, Valentina Scialfa. Per la Camera del lavoro, sono intervenuti il segretario generale Giacomo Rota e il segretario confederale Alfio Mannino; presenti Pina Palella, Giuseppe Oliva, Emanuele Sammartino ed Edoardo Pagliaro.

“Non siamo qui per rivendicare ma per segnalare una possibile soluzione – ha sottolineato Rota – Siamo convinti che con un’azione intelligente pubblico-privato, coinvolgendo anche le associazioni che nel territorio fanno sport, prima fra tutte il Cus Catania, si può fare sinergia per cercare di alzare almeno a livello della decenza i nostri impianti. L’assessore regionale Barbagallo è nostro concittadino e siamo sicuri che comprenderà la portata della questione”.

Ottimista il presidente Di Mauro; gli impianti universitari si presentano in effetti in buone condizioni e funzionano senza particolari difficoltà, ma non basteranno ad ospitare la totalità delle gare: “Ci aspettiamo che in vista del CUN, Catania possa però mettere a disposizione altri suoi impianti per presentare la città nel miglior modo possibile. Siamo qui perché ci crediamo e sappiamo che il sindaco Bianco è disponibile a trovare soluzioni; quando Renzi è venuto a Catania ha fatto riferimento a fondi disponibili. Una parte potrebbe essere destinata a questo scopo”. Ma c’è di più. Il presidente del Cus non esclude che ad obiettivo ottenuto, Catania possa persino ricandidarsi alla prossima edizione delle Universiadi.

Difficile fare i conti su quanti fondi debbano essere messi a disposizione per rinnovare gli impianti dopo un abbandono di troppi anni, ma “di certo esistono ben 15 miliardi di fondi strutturali, una parte dei quali riempiono una misura relativa ai fondi sociali e di coesione.- aggiunge Alfio Mannino- questi potrebbero essere destinati agli impianti sportivi, non solo a quelli monitorati nel nostro report, ma anche alcuni molto interessanti dislocati in provincia. Peccato però che i bandi regionali non siano ancora usciti. Non si dovrebbe far trascorrere altro tempo prezioso”.

E conclude l’assessore Scialfa, “Abbiamo abbassato le tariffe dell’impiantistica sportiva e abbiamo rilanciato, in linea col Coni nazionale, l’esternalizzazione, ma con nuove delibere che riguardano la quota di impianti per i quali la formula non era ancora stata utilizzata. Quando scatterà l’esternalizzazione, la manutenzione ordinaria sarà a carico dei soggetti che prenderanno in consegna gli impianti, e il Comune comparteciperà. Per le spese da affrontare, fortunatamente è in atto un dialogo costruttivo con l’assessore Barbagallo. Con grande fatica hanno trovato risorse che riusciranno ad essere destinate agli impianti. Anche la presidenza del Consiglio stanzierà fondi in tre anni, in sinergia con il Coni, e per questo abbiamo presentato progetti per tutte le strutture. Ma è chiaro non tutti verranno purtroppo finanziati”.


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