Morta per meningite a 23 anni | Ricostruite le ultime ore di Gloria - Live Sicilia

Morta per meningite a 23 anni | Ricostruite le ultime ore di Gloria

Psicosi per il decesso di una ragazza di Belmonte. I consigli del servizio Epidemiologia dell'Asp.

PALERMO - Il caso
di
3 min di lettura

PALERMO – E’ deceduta per una sepsi meningococcica, una meningite fulminante in grado di provocare la morte in 36-48 ore. Il cuore di Gloria Allotta, 23enne di Belmonte Mezzagno, ha smesso di battere nella notte tra lunedì e martedì al Policlinico, dove era stata ricoverata su indicazione dei medici del Civico. Le sue condizioni erano gravissime e nonostante le terapie antibiotiche somministrate sin da subito, vari organi erano ormai compromessi. Aveva trascorso il fine settimana con gli amici, poi ha cominciato ad accusare sintomi preoccupanti, fino al ricovero d’urgenza.

A distanza di 48 ore dalla tragedia, su cui farà luce anche l’autopsia che sarà eseguita nelle prossime ore, in città ha preso vita una vera e propria psicosi: i titolari di alcuni pub in cui la giovane avrebbe trascorso le serate del weekend sono stati contattati dall’Asp in via precauzionale ed hanno pubblicato su Facebook un messaggio per mettere in guardia tutti coloro che potrebbero essere entrati in contatto con la ragazza. Si tratta di un locale in via Dante e di un altro in via Sedie Volanti, in uno dei due la giovane avrebbe partecipato ad una festa privata: “Siamo stati contattati dall’azienda sanitaria provinciale – scrivono dal Krust pub e dallo Steampub – che ci ha informato che c’è stato a Palermo un caso di meningite di una ragazza. Sabato sera è possibile sia stata anche da noi. Essendo la meningite contagiosa e trasmissibile per vie aeree chiunque accusi sintomi improvvisi di mal di testa, febbre e sintomi influenzali sospetti è pregato di contattare il proprio medico curante immediatamente o l’Asp al numero 0917032415”.

Un messaggio che ha messo in allarme moltissimi giovani palermitani, alcuni dei quali hanno proposto disinfestazioni nei locali o sono corsi in farmacia per acquistare in dosi massicce l’antibiotico consigliato senza consultare il medico di famiglia. “E’ bene fare attenzione, ma bisogna limitare il panico ed informarsi correttamente”, spiega il dottor Nicola Casuccio, responsabile del servizio di Epidemiologia dell’Asp -. Non servono disinfestazioni negli ambienti frequentati dalla ragazza, perché il batterio colpisce per contatto diretto, quindi il nostro invito alla profilassi si rivolge ai familiari, ai compagni di classe e a coloro che sono consapevoli di avere avuto contatti ravvicinati con lei. Su queste persone è attiva adesso una sorveglianza sanitaria che prevede un intervento immediato nel caso in cui si dovessero presentare sintomi particolari, ovvero febbre alta, rigidità locale, cefalea, vomito. Ma vogliamo rassicurare la popolazione, perché i casi secondari di meningite sono molto rari. Nel frattempo – prosegue Casuccio – vista la psicosi che, naturalmente un caso simile genera, abbiamo allertato i medici di famiglia che dovranno valutare singolarmente e con attenzione ogni caso segnalato, perché limitare il panico è fondamentale”.

L’Asp consiglia infatti, nel caso della manifestazione dei sintomi, di chiamare anzitutto il proprio medico, che somministrerà l’antibiotico Ciproxin. Ma anche la vaccinazione è alla base di una buona prevenzione: “Meningiti di questo tipo colpiscono prevalentemente entro i primi diciotto mesi di vita o durante l’adolescenza. Il vaccino viene messo a disposizione gratuitamente dal servizio sanitario regionale, ne consigliamo quindi vivamente la somministrazione. Il tipo che ha provocato il decesso della ragazza si manifesta soltanto nel dieci per cento dei casi di meningite e, l’ottanta per cento delle volte non lascia via di scampo perché danneggia l’intero sistema. Purtroppo si tratta di un batterio con cui si può entrare in contatto anche tramite portatori sani, nei quali si annida nel cavo orale. Si trasmette soprattutto tramite la salivazione e secrezioni. Ma ribadiamo – conclude il dottor Nicola Casuccio – i casi secondari non sono frequenti e possono essere curati in tempo se diagnosticati con tempestività”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI