Salta la cessione di Versalis | A Priolo esultano i sindacati - Live Sicilia

Salta la cessione di Versalis | A Priolo esultano i sindacati

I rappresentanti dei lavoratori temevano ripercussioni sui livelli occupazionali del petrolchimico.

La trattativa Eni-Sk Capital
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PALERMO – Salta l’accordo tra Eni spa e il fondo americano Sk Capital per la cessione delle azioni di maggioranza di Versalis Spa (società del gruppo Eni), impegnata nel settore della “chimica di base” e che conta in Italia ben sette petrolchimici, tra i quali quello di Priolo Gargallo in Sicilia. Soddisfazione per “l’interruzione delle trattative” tra Eni e il fondo americano è espressa dai sindacati, che temevano “pesanti ripercussioni” per gli oltre 4 mila dipendenti del gruppo.

“Da oltre un anno riteniamo inopportuna la scelta di cedere l’intero comparto della chimica italiana a un fondo americano che non ha dimostrato solidità patrimoniale e finanziaria”, commenta il segretario generale della Filctem Cgil, Emilio Miceli, che aggiunge: “Accogliamo con piacere la volontà dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che ha deciso di interrompere le trattative con Sk Capital, proprio per la assenza di garanzie industriali e finanziarie del fondo”.

Alla base del “no” alle trattative tra Eni e Sk Capital per la cessione di Versalis Spa anche l’assenza di un programma di “riconversione green” dei petrolchimici presenti in Italia (Brindisi, Ferrara, Mantova, Maghera, Porto Torres, Priolo Gargallo e Sarroch): “Non siamo mai stati contrari alla cessione di Versalis Spa – spiega Miceli – i nostri dubbi, che poi si sono rivelati corretti, riguardavano esclusivamente il fondo americano, che ha sede legale nelle Cayman, uno dei paradisi fiscali del Mondo, a ulteriore riprova – conclude il segretario generale Filtem Cgil – che l’interesse di Sk Capital era soltanto strumentale e per nulla diretto alle sorti di sviluppo industriale della chimica italiana”.

Dello stesso avviso il commento del segretario generale UIl, Carmelo Barbagallo: “Anche Eni ha dovuto prendere atto che il fondo americano non aveva le caratteristiche finanziarie né di governance per garantire la transizione dalla chimica tradizionale alla chimica verde. Ora e’ necessario – conclude il segretario generale Uil – proseguire il confronto per verificare tutte le opportunita’ di sviluppo della chimica italiana insieme ai piani di investimento e di innovazione”. Affidata a una nota la dichiarazione della Femca Cisl: “L’interruzione delle trattative con il fondo americano è una saggia decisione che arriva dopo una battaglia lunga e logorante che ha tenuto in ansia migliaia di lavoratori e giunta anche grazie all’impegno dei sindacati unitari”.

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