Approvato il consuntivo 2015| Cala la spesa per il personale - Live Sicilia

Approvato il consuntivo 2015| Cala la spesa per il personale

Il consiglio ha esitato la manovra di rendiconto.

PALERMO – Il consiglio comunale di Palermo approva il bilancio consuntivo 2015, sbloccando così alcuni trasferimenti statali necessari per dare fiato alle asfittiche casse di Palazzo delle Aquile. La manovra prevede un aumento, anche se di poco, per sociale, cultura e istruzione: per tutti i tre i settori sono stati spesi 92 milioni. Il saldo di cassa e’ pari a 87,1 milioni, la spesa del personale cala di 3 milioni (-1,2%). Le entrate tributarie passano dai 487,5 milioni del 2014 ai 463 del 2015, i mutui ammontano a 28 milioni, si contrae la spesa corrente (da 781,8 milioni a 664), mentre sulla lotta all’evasione si arriva al 30% in più di accertato rispetto al 2014 specie sulla Tari. La nota dolente restano i trasferimenti regionali e statali che fanno registrare ancora ritardi e riduzioni: dai 446 milioni del 2012 ai 170 del 2015.

“I saldi di competenza e di cassa si mantengono positivi e ciò a dimostrazione che la riduzione della pressione tributaria è stata riequilibrata da corrispondenti tagli alla spesa – si legge in una nota dell’amministrazione comunale – in particolare la spesa del personale (- 3 milioni, pari a -1,2%) e le spese di funzionamento (- 0,8 milioni, pari a -2,2%). Costante è la spesa d’investimento che si attesta a 62,6 milioni. Rimane costante il debito, il cui indice, 1,37%, è tra i più bassi d’Italia ed è da evidenziare come, anche per il 2015, l’amministrazione comunale non abbia mai fatto ricorso ad anticipazioni di tesoreria. Quanto al quadro delle aziende partecipate, per il secondo anno consecutivo si registra un utile consolidato con la novità storica che due aziende, Sispi e Amg, in sede di approvazione del loro bilancio 2015 hanno distribuire un dividendo all’azionista Comune pari a circa 2 milioni di euro”.

L’assessore al Bilancio Luciano Abbonato ha espresso la propria “soddisfazione per la conferma del buon andamento della finanza comunale e la svolta impressa nella gestione delle aziende partecipate che hanno ormai interiorizzato la logica del bilancio consolidato e gli obiettivi di efficienza e produttività. Sembra passato un secolo, ma sono appena quattro anni, da quando il comparto delle partecipate produceva 50 mln di euro di perdite all’anno con un livello di servizi quantitativamente e qualitativamente oggettivamente inferiore a quello odierno”. Il Sindaco Leoluca Orlando ha sottolineato che “non c’è azienda comunale che oggi non abbia ampliato significativamente la gamma dei propri servizi e che non abbia ritrovato la dovuta attenzione sulla qualità del servizio. Essere riusciti a raggiungere questo obiettivo riducendo al contempo le tasse comunali è la dimostrazione che il problema non stava nella quantità di risorse disponibili, quanto nell’enorme livello di sprechi e inefficienze che caratterizzava la loro gestione”.

Assai più critiche le opposizioni. “Il bilancio consuntivo 2015 del comune di Palermo, votato oggi dal consiglio comunale, è una fotografia di un insuccesso e di come non si amministra una città – dice il capogruppo dei Comitati Civici Filippo Occhipinti – Tasse alte, servizi pessimi, meno autobus, più rifiuti e costi in aumento di 8 milioni delle partecipate; non viene valorizzato il patrimonio comunale e non si incamerano i proventi dei condoni, con mancati introiti per 40 milioni, mentre si sbandiera una riduzione del costo del personale che va imputata soltanto ai pensionamenti. Inoltre fra le entrate la Tari, a sorpresa, aumenta da 131 a 132 milioni. Bollette e affitti sono troppo alti, mentre gli sprechi restano tutti intatti. Questa amministrazione ha fallito e lavorato male, i palermitani se ne sono accorti e agiranno di conseguenza alle prossime elezioni. I Comitati Civici sono pronti a condividere un progetto per Palermo con le forze sane e competenti della città”.

Per Francesco Scarpinato, capogruppo Ncd, “malgrado i rilievi più volte sollevati dalla Corte dei Conti in merito alla situazione delle aziende, a tutt’oggi si registra una carente governance, tant’è che, come più volte è stato ribadito, non viene posto in essere in toto il controllo analogo. Sebbene i disallineamenti emessi l’anno scorso siano stati ripianati, il fenomeno viene reiterato anche per l’anno in corso, evidenziando sicuramente una inefficiente programmazione e un’inadeguata progettualità nel rilancio delle aziende. Oggi offriamo ai palermitani servizi di basso profilo, malgrado gli stessi debbano pagare un’alta tassazione. Nello specifico, la mia preoccupazione va alla delicata situazione dell’Amat la quale, così come ribadito più volte in aula dall’Amministrazione attiva, lo scorso dicembre, per ottenere un equilibrio finanziario, doveva avere nelle proprie casse circa 30 milioni di euro. Oggi, a seguito della sentenza Ztl, mi domando, dopo sei mesi di gestione del tram, se sussiste l’equilibrio sopra menzionato o se invece la stessa società sia in sofferenza. Malgrado i rilievi della Corte dei Conti, la Sispi non si è attivata nella costituzione di un sistema informativo integrato, ovvero una piattaforma telematica che coinvolga tutte le Società del Comune con finalità di ottimizzazione delle risorse”.

Non ha partecipato al voto Salvo Alotta del Pd, secondo cui “l’Aula ha voluto in fretta e furia approvare il rendiconto di gestione. Non ho partecipato alla certificazione di una gestione fallimentare, non c’è nemmeno bisogno di leggere le carte: basta guardarsi attorno per vedere i risultati di un comune che offre servizi pessimi e chiede sempre più tasse”.

“Un altro anno è andato sprecato – dice il capogruppo Pd Rosario Filoramo – Il rendiconto di gestione presentato dalla Giunta e approvato dal Consiglio Comunale certifica l’ennesimo rinvio alla soluzione dei tanti, troppi problemi strutturali di questa Amministrazione. Il Gruppo Consiliare del Pd, pur dimostrando grande disponibilità a venire incontro alle esigenze dell’Amministrazione di approvare oggi il Rendiconto al fine di trasmettere a Roma le relative certificazioni necessarie a sbloccare i trasferimenti ministeriali, non ha riscontrato nessun passo in avanti fatto da parte dell’Amministrazione Comunale verso la chiarezza dei numeri e dei dati dei servizi resi. Si segnalano ancora elementi di criticità che già erano presenti all’inizio di questa sindacatura e ancora non avviati a soluzione: debiti fuori bilancio fuori controllo per 35 milioni, residui attivi e passivi precedenti al 2010, disallineamenti verso le società partecipate e mancanza di consolidamento tra Bilancio Comunale e delle aziende partecipate, ma cosa più grave, nessun dato sulla qualità dei servizi resi. Magari i conti possono essere un po’ più in ordine rispetto al passato, ma nessun dato è prodotto sulla qualità dei servizi resi in rapporto alle ingenti risorse impiegate. Ancora una volta nessun riscontro viene offerto ai palermitani, che pagano le tasse più alte d’Italia, sul modo in cui vengono spesi i loro soldi”.

“Abbiamo votato contro il consuntivo 2015 in quanto sono stati diminuiti i servizi e nel contempo registriamo l’aumento dei debiti fuori bilancio, 35.280.792 di euro, l’aumento della Tari (132.150.377) e l’aumento sproporzionato delle sanzioni per violazione del codice della strada, circa 65.236.578, di cui riscuotiamo appena 12.300.000 . Rileviamo inoltre un aumento per i servizi resi dalle società partecipate rispetto all’anno precedente : 4 milioni in più a Rap, 5 ad Amat. Cifre che certificano il fallimento dell’amministrazione incapace di dare servizi efficienti ai cittadini che pagano le tasse”, dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo.

“Oggi il Consiglio comunale durante la votazione sul bilancio di rendiconto ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno da me fortemente voluto che impegna il Sindaco e gli assessori competenti a porre in essere le doverose opere di bonifica e riqualificazione dell’area dell’ex Chimica Arenella. Adesso ci aspettiamo che si programmino al più presto gli interventi volti alla salvaguardia della salute dei cittadini residenti nelle aree limitrofe e che garantiscano la sicurezza delle imprese che operano nelle aree agibili della ex fabbrica”, dice il consigliere Fi Andrea Mineo.

“A differenza del Bilancio di Previsione che rappresenta il Libro delle Buone Intenzioni dell’Amministrazione, il Rendiconto è il Libro dei Fatti, cioè è il momento di verifica sulla realizzazione del programma di governo. Mi sarei aspettata quindi la presenza di tutti gli Assessori e le Assessore affinché ciascuno rappresentasse alla Città i risultati raggiunti. Purtroppo ciò non è accaduto e ancora una volta la fase di Bilancio non è l’occasione per valutare politicamente l’operato dell’Amministrazione attraverso un confronto politico diretto con chi governa la Città, bensì un fatto semplicemente ragionieristico che non centra il suo sguardo sulla qualità di vita di cittadine e cittadini. Credo che ciò sia gravissimo in un momento in cui le nuove norme di contabilità mirano a rendere più trasparente la gestione economico finanziaria degli Enti Locali armonizzandola in tutto il Paese. Era il momento perciò di iniziare anche a redigere il Bilancio Sociale, strumento contabile orientato alla facilità di comprensione ed alla responsabilità sociale di chi governa, ben diverso da quello che ne porta impropriamente il nome e che troviamo sul sito del Comune di Palermo. Complessivamente le criticità registrate negli anni passati non sono mutate: debiti fuori bilancio in quantità, bassa capacità di riscossione testimoniata da percentuali elevatissime di residui attivi, somme cioè che potrebbero entrare nelle casse comunali e non entrano e il mancato controllo economico finanziario sulle partecipate, che ancora oggi risucchiano ingenti risorse a fronte di servizi molto scadenti. Ma mi sono soffermata in particolare durante il mio intervento sulla bassa capacità di spesa dell’area della Cittadinanza Sociale. Difatti rispetto alle somme disponibili nel bilancio di previsione per questo programma se ne spendono effettivamente solo la metà della metà. Di certo così si risparmia, ma a scapito dei servizi essenziali rivolti soprattutto alla cittadinanza più fragile. Dunque il mio voto al Rendiconto è stato contrario”. Lo dice Antonella Monastra del Pd.

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