Caos multe, interviene il Tribunale| No all'annullamento dei verbali - Live Sicilia

Caos multe, interviene il Tribunale| No all’annullamento dei verbali

Il giudice civile rigetta il ricorso di un palermitano. In ballo 36mila verbali e 28 milioni di euro

PALERMO – Il Consorzio Olimpo può notificare le multe a casa, lasciare il tagliando ed effettuare tutte le operazioni tipiche dei messi comunali. A dirlo, questa volta, non è la giustizia amministrativa ma quella civile che, con una sentenza dello scorso 6 giugno, smentisce l’Avvocatura di Palazzo delle Aquile e prova a fare chiarezza nel caos in cui è piombata Palermo da qualche mese.

Lo scorso aprile, infatti, il comune di Palermo ha inviato 36 mila avvisi bonari per multe arretrate che, messe insieme, valgono 28 milioni di euro scatenando le proteste dei malcapitati automobilisti e soprattutto la levata di scudi di partiti politici e associazioni dei consumatori. Un bailamme in cui è finito sotto accusa l’affidamento a privati del servizio di notifica dei verbali della Polizia municipale, affidato tramite bando al Consorzio Stabile Olimpo.

Il problema è che mentre la magistratura amministrativa in questi anni ha dato ragione al Comune, confermando la bontà dell’affidamento ai privati, quella civile (ossia i giudici di pace) hanno invece puntualmente annullato le multe. Tanto che l’Avvocatura era arrivata a consigliare di non resistere in giudizio in sede civile, dal momento che puntualmente il Comune si ritrova a soccombere.

Ma ecco il colpo di scena: il 6 giugno il giudice Claudia Turco ha rigettato l’appello avanzato da un palermitano che si era visto respingere dal giudice di pace la richiesta di annullamento di un verbale. Secondo il Tribunale, infatti, il messo notificatore nominato dal sindaco, anche se non dipendente comunale ma dipendente di un privato, può tranquillamente fare tutto quello che è previsto dall’articolo 140 del Codice civile (ossia deposito alla Casa comunale, tagliando e raccomandata).

“Perché un soggetto sia abilitato all’attività di notifica è necessario che il medesimo sia stato investito della relativa funzione – si legge nella sentenza – non sembra, invece, che l’organo soggetto investito di tale funzione debba inserirsi nei termini di un rapporto di lavoro dipendente all’interno della struttura organizzativa del titolare del potere. La figura di messo comunale non presuppone l’instaurazione di un rapporto di lavoro alle dipendenze del Comune che detta qualifica gli conferisce, investendolo delle funzioni di notificazione”. Una tesi che si basa sulla decisione del 2003 del Consiglio di Stato.

Dal Consorzio, per il momento, nessun commento ufficiale anche se, a questo punto, l’annullamento dei verbali diverrà assai più difficile. “Il giudice ha confermato la correttezza dall’operato dell’amministrazione comunale e quindi la validità delle multe elevate dalla Polizia municipale e notificate da una ditta privata – dicono il sindaco Orlando e l’assessore Abbonato – Ciò conferma a maggior ragione lo spirito positivo con cui l’amministrazione ha invitato migliaia di cittadini, in via bonaria, a regolarizzare la propria posizione prima che, con l’emissione dei ruoli, vi sia un aggravio di costi”.

 


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