Non solo Alfano, ecco gli onorevoli | che hanno tanto amato la famiglia - Live Sicilia

Non solo Alfano, ecco gli onorevoli | che hanno tanto amato la famiglia

Dal ministro dell'Interno ad Anna Finocchiaro, passando per il "caso Guidi-Gemelli".

PALERMO – Il posto alle poste del fratello. Le legali, ma numerosissime, consulenze legali della moglie. I curriculum del padre e gli incarichi ai cugini. Angelino Alfano da giorni è nel mezzo di una bufera. Per “colpa” della famiglia. La brillante e repentina carriera post-universitaria (ma anche un po’ pre-universitaria) del fratellino Alessandro, i 358 incarichi alla moglie Tiziana Miceli conferiti dalla società pubblica Serit, insieme al “caso” dei nomi veicolati dal papà di Alfano, ex dirigente Dc nell’Agrigentino, a una consulente del faccendiere Raffale Pizza, stanno facendo vacillare da giorni la poltrona del ministro dell’Interno. La famiglia, è sempre la famiglia.

Anche quando non è suggellata dal sacro vincolo, ovviamente. Perché in fondo, per restare nei confini siciliani, ignorando così il caso-Lupi e il rolex per il figlio, un ministro del governo Renzi è già “saltato” per una vicenda tutta casalinga. Il rapporto, cioè, o meglio dire le influenze del compagno Gianluca Gemelli, imprenditore siracusano i cui interessi sia in Sicilia che nel resto della Penisola hanno spinto Federica Guidi a gettare la spugna. Una vicenda pubblica che nasce da una questione privata, sfociata nelle recriminazioni dell’allora ministro: “Mi tratti come una sguattera del Guatemala”. Famiglia, maledetta famiglia.

E così, in fondo, il Manifesto “azzecca” in pieno il titolo di qualche giorno fa. Il volto di Angelino Alfano fa da sfondo ai caratteri quasi cubitali: “Family day”, ironizza il quotidiano. A pochi giorni da un’altra storia che ha scavalcato il perimetro del focolare, per diventare una “pubblica macchia”, anche quando non sembra esserci alcun legame sotto il profilo delle responsabilità. Ma la recente condanna a nove mesi di reclusione (pena sospesa) di Melchiorre Fidelbo per la vicenda degli appalti del Pta di Giarre mette un primo sigillo a una vicenda che – quando ancora eravamo nella fase delle indagini – ha probabilmente frenato anche le legittime aspirazioni di Anna Finocchiaro, la potente moglie di Fidelbo e “capa” dei senatori del Pd, a correre verso il Quirinale.

Tutto sommato, invece, nessuna reale conseguenza fu avvertita da Caterina Chinnici, eletta con una pioggia di voti al parlamento europeo. Eppure, qualche anno fa, una vicenda sotto certi aspetti paradossale la fece piombare dentro una polemica. Fu lei, da assessore del governo Lombardo, infatti, la massima sostenitrice di una legge sulla trasparenza che finalmente poneva dei paletti (in questi anni a dire il vero, serenamente ignorati) riguardo alla pubblicazione degli atti, degli stipendi e degli incarichi pubblici. Il caso, però, ha voluto che a ignorare quelle disposizioni fosse anche un consulente dell’Asp di Siracusa, Manlio Averna. Marito di Caterina Chinnici. Un caso che creò anche tensioni all’interno della giunta di Raffaele Lombardo. “Non si può addebitare alla sottoscritta – replicò Caterina Chinnici – l’eventuale inadempienza di coloro che dovrebbero controllare”.

E la trasparenza, spesso, è una vera e propria buccia di banana. Ne sa qualcosa Giovanni Ilarda, assessore della prima giunta di Raffaele Lombardo. Ex magistrato, era giunto nell’Isola col piglio del Brunetta in salsa sicula. Avrebbe dovuto mettere a dieta la Regione, a cominciare dal numero dei dipendenti. Ma qualcuno, dopo un po’, si accorse che Ilarda aveva iniziato nel modo sbagliato quella cura dimagrante: aveva fatto assumere, cioè, la figlia all’interno dell’ufficio di gabinetto dell’allora collega assessore Antonello Antinoro. Un incarico da 75 mila euro lordi annui, affidato per chiamata diretta. Dopo la bufera, la ventisettenne figlia di Ilarda ha dovuto lasciare l’incarico. Ma l’immagine del “castigatore” Ilarda era ormai definitivamente compromessa. “Ho commesso una leggerezza”, ammise. Troppo tardi. La famiglia aveva già rovinato tutto.

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