Sempre meno imprese in Sicilia | Isola indietro sulle denunce di reati - Live Sicilia

Sempre meno imprese in Sicilia | Isola indietro sulle denunce di reati

Tra il 2007 e il 2015 un calo del 5,4 per cento.

Il report di Confesercenti
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PALERMO – Continuano a diminuire le imprese in Sicilia. Secondo Confesercenti Palermo – che ha presentato un report nell’assemblea annuale al Grand Hotel piazza Borsa – la regione ha fatto registrare -5,4% tra il 2007 e il 2015. La provincia più colpita dalla crisi degli imprenditori è Agrigento con -13,8%, seguita da Trapani -12,8%, Messina -9,4%, Caltanissetta -8,9%, Enna -8,3%, Catania -3,7%, Palermo -2%. In risalita Ragusa con +4,6% e Siracusa +3,1%. Sono in netta diminuzione anche i finanziamenti alle imprese con la Sicilia che ha perso 5 milioni di euro tra il 2011 e il 2015. Con la crisi, è calata notevolmente la spesa mensile familiare in Sicilia con -12,9% tra il 2007 e il 2014.

Un’assemblea a cui hanno preso parte il Vicepresidente dell’Ars Giuseppe Lupo, il capogruppo del Pd a Sala delle Lapidi Rosario Filoramo e il Docente di Sociologia alla Luiss Antonio La Spina, autore di uno studio sull’impatto economico dell’insicurezza sullo sviluppo del territorio e sulla vita d’impresa. Con la moderazione di Liboria Ribaudo, si sono avvicendati al tavolo dei relatori il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi, la componente dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) Ida Nicotra, l’Assessore comunale alle Attività Produttive Giovanna Marano e il Presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina.

Secondo il report, inoltre, l’illegalità diffusa e l’aumento della criminalità penalizzano le aziende siciliane. “L’andamento dei reati denunciati – si legge nel report – presenta in Sicilia una dinamica leggermente più negativa di quella complessivamente registrata a livello nazionale, con un aumento del 4,2% tra il 2008 e il 2014, a fronte di una crescita del 3,6% in Italia; anche considerando esclusivamente l’ultimo anno disponibile, la diminuzione dei reati del 2,1% rilevata nell’Isola nel 2014 risulta inferiore a quella complessivamente censita in Italia nello stesso intervallo di tempo (-2,7%)”. Considerando l’intero periodo 2008-2014, tra le province siciliane c’è un forte aumento dei reati denunciati a Ragusa (+14,6%), a Siracusa (+14,2%) e a Palermo (+11,4%), cui si contrappone una significativa contrazione del fenomeno ad Agrigento (-5,9%) e Caltanissetta (-4,8%); concentrando invece l’attenzione sull’ultimo anno, il 2014 registra una forte crescita dei reati a Messina (+8,6%) e Trapani (+6,3%), ed in misura inferiore a Siracusa (+2,7%) – in controtendenza rispetto al dato regionale – ed una diminuzione nelle altre sei province, con i valori più elevati ancora una volta a Caltanissetta (-12,1%) ed Agrigento (-7,8%), seguite da Enna (-7,2%) e Ragusa (-5,8%).

“Confesercenti Palermo si dimostra ancora una volta impegnata nel dibattito sul presente e sul futuro della città e della provincia – ha detto Attinasi – l’assemblea è stata una proficua occasione di confronto fra le forze istituzionali, politiche, sociali e produttive che devono lavorare insieme per il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Il tutto partendo dall’affermazione della legalità e della trasparenza, punti imprescindibili per una crescita sana e duratura”.

Il Direttore della Confesercenti Palermo, Michele Sorbera, ha sottolineato come “l’iniziativa odierna dà un segnale fondamentale sul tema della legalità, della sicurezza e della lotta contro ogni forma di abusivismo. Solo dando certezze agli imprenditori sul piano della sicurezza possiamo pensare – precisa Sorbera -di costruire una economia più forte e sana. In questa direzione continuerà l’impegno della Confesercenti Palermo, ponendosi anche su questo fronte a servizio del mondo economico e produttivo”.

“E’ proprio partendo dalle città e dalle realtà territoriali, dalle diverse situazioni che le caratterizzano, che in questo studio si parla di sicurezza ed economia – ha commentato il Presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina – Abbiamo visto cosa comporta una condizione di insicurezza per cittadini e imprese. Alle istituzioni locali Confesercenti consegna un proprio contributo, un impegno diretto a migliorare la qualità della vita delle imprese siciliane, insieme a quella delle città in cui operano e in cui vivono. In questo senso, lo studio diventa un momento di riflessione e di confronto per meglio definire le coordinate di un rilancio dell’economia in un quadro di maggiore sicurezza degli operatori commerciali e delle nostre città”.

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