Le Notti d’estate del Bellini, Grossi:| “Sfidare la crisi producendo di più” - Live Sicilia

Le Notti d’estate del Bellini, Grossi:| “Sfidare la crisi producendo di più”

Il sovrintendente del Teatro precisa che la realizzazione del cartellone estivo non inciderà sul bilancio dell’ente.

le manifestazioni estive
di
5 min di lettura

CATANIA – Sfidare la crisi aumentando la produzione artistica: è la ricetta messa in campo dal sovrintendente del teatro Massimo Bellini, Roberto Grossi. L’intenso cartellone di “Bellini notti d’estate” in programma fra Taormina, Catania ed Enna fino al 27 settembre sta già brillando di risultati. Dal successo nella gremita piazza Università sabato 9 luglio per Carmina Burana di Carl Orff al concerto di Gino Paoli e Danilo Rea. Ultimo, il trionfo – tributato con una lunga standing ovation – della prima de La Traviata andata in scena sabato 16 luglio a Taormina. In barba alle critiche, i frutti per Grossi parlano da soli e “Dimostrano – spiega – che anche a fronte di una diminuzione di risorse si possono ottenere risultati elevati. Il teatro Bellini non è affatto un ente morto ma in grado di produrre oltre alla cultura, benessere della cultura. Porteremo tante opere, tanti concerti sinfonici corali di taglio popolare con lo scopo di rendere accessibili a tutti gli spettacoli: con 10-20 euro gli spettatori potranno assistere a spettacoli importanti. E’ una politica – prosegue – di avvicinamento del teatro ai cittadini e di valorizzazione dei luoghi attraverso l’esperienza musicale. Non vogliamo solo che i cittadini vengano a guardare i concerti, dietro ogni spettacolo c’è una proposta di partecipazione”.

Ma non minimizza le difficoltà: “E’ uno sforzo enorme. In un momento, come quello attuale, di forte recessione economica e di tagli alle risorse a disposizione abbiamo accettato il rischio e la sfida dell’autofinanziamento. Metteremo in scena spettacoli come la Norma al teatro greco di Catania a La Traviata di Giuseppe Verdi al teatro antico di Taormina”. E non risparmia la stoccata: “Nulla a che vedere con certe produzioni e opere scadenti da parte di privati che si sono visti ultimamente a Taormina”.

Grossi inoltre precisa che la realizzazione del cartellone estivo non inciderà minimamente sul bilancio dell’ente, non verranno dunque toccate le risorse pubbliche già esigue. Un’operazione dunque non del tutto priva di rischi. “Tutto è pensato – dice il sovrintendente Grossi – in una logica che si tradurrà con il pareggio di bilancio. Compenseremo tutti costi con i ricavi, nulla graverà sulle risorse dei cittadini tramite uno sforzo pazzesco e un complesso di collaborazioni. E’ tutto interamente autofinanziato. Le risorse contiamo di prenderle dai biglietti venduti, da qualche sponsorizzazione e grazie alla convergenza di alcuni artisti che accettano di esibirsi in condizioni limitate”. E si sofferma sui feroci tagli di cui sono oggetto i teatri. “Le risorse regionali in percentuale sono diminuite del 5%, già l’anno scorso c’è stato un 5% in meno e in futuro andrà sempre peggio. Parliamo di una riduzione del 20% spalmata in quattro anni che non è poco, considerando che i fondi regionali non arrivano a coprire i costi del personale e tanto meno le spese fisse”.

Non sta facendo tutto da solo. “Bellini notti d’estate” è il frutto di una strategia partecipata e condivisa fra prestigiosi enti e soggetti produttori di cultura della città. “C’è una spinta condivisa fatta – spiega – di collaborazioni importanti con tanti soggetti, come l’università degli Studi di Catania per esempio dove abbiamo da poco concluso “Il bellini nel barocco”, spettacoli allestiti nel chiostro di Ponente del monastero dei Benedettini e del Vaccarini del palazzo centrale. L’accademia di belle Arti di Catania ci cura tutta la grafica e la comunicazione con un finanziamento loro. Ma a dare una mano – aggiunge – sono anche gli operatori turistici che promuovo la programmazione estiva. La logica del Bellini è quella di diventare compagno di viaggio di tanti soggetti pubblici e privati che ne condividono l’obiettivo”.

Fra gli spettacoli più attesi La Traviata di Giuseppe Verdi per la regia di Massimo Gasparon. “Interpreti di grande caratura per una spettacolare Traviata al teatro greco di Taormina. A cominciare dall’orchestra del teatro Massimo Bellini di Catania, diretta dal maestro Jordi Bernacér, protagonista di un’esemplare esecuzione”. Così il critico musicale, Federico Scatamburlo ha recensito la rappresentazione di sabato. Le repliche in programma sono per il 19 e 21 luglio sempre al teatro greco di Taormina. “E’ un progetto pilota – sottolinea Grossi – e un’inedita co-produzione col teatro Massimo di Palermo e con TaoArte: divideremo oneri e onori in un logica di trasparenza. Sarà una grande Traviata con altre due serate. In più il 20 luglio il concerto Rick Wakeman e il 10 settembre l’omaggio a Ennio Morricone ancora con l’orchestra e coro del teatro Massimo Bellini”.

Il teatro Massimo Bellini esce, dunque, fuori dal teatro. Gli spettacoli coinvolgeranno anche altri importanti teatri in pietra fra cui il Morgantina di Enna che ospiterà dal Bolero a Piazzolla e il teatro greco di Catania. Quest’ultimo per l’occasione si trasformerà in palcoscenico, sarà dunque un bel banco di prova per la città. “Il teatro greco di Catania è una grande scommessa – afferma – ma la vittoria non dipende solo da noi ma dal polo museale, dall’impegno della Regione e del Comune che molto stanno facendo. Una volta attivate tutte le strutture che servono per fare spettacoli – perché attualmente è agibile solo come sito museale – si potrà parlare di una programmazione anche da parte di tanti altri soggetti che potranno essere accolti nell’ambito di una strategia complessiva di direzione artistica. Speriamo nei prossimi anni diventi un punto di riferimento costante per tutti i catanesi”.

Infine, anche la collaborazione col teatro Stabile di Catania circa la quale Grossi si sofferma, analizzando la spinosa questione. “Il teatro stabile di Catania non può morire. Deve tornare a vivere, le notizie di questi giorni sono tristi. Ma i conti devono tornare ad essere a posto. Un ente non è sano se non ha i conti in regola. Adesso attendiamo l’insediamento del nuovo commissario e capire se l’ente ha le condizioni per tornare a produrre. Senza quello lo Stabile rischia di trovarsi in un vicolo cieco”.

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI