Sangue, risse e scippi |Coprifuoco a San Berillo - Live Sicilia

Sangue, risse e scippi |Coprifuoco a San Berillo

Una delle zone più antiche di Catania trasformata in un ghetto. Il recupero, più volte promesso, non è ancora iniziato. LE FOTO

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CATANIA – “Qui c’è il coprifuoco”. Si sfoga così uno dei commercianti di via Di Prima, zona San Berillo dove, come testimoniato da uno degli abitanti, stanotte c’è stata l’ennesima rissa con un uomo ferito gravemente. “Dopo le 20 tutto è chiuso e non rimane nessuno. Venticinque anni fa era così – aggiunge – oggi anche, perché stanno tutti per le strade. Avevo pensato di prendere casa qui, ma mia moglie non ne ha voluto sapere, e non posso darle torto”. Rimane luogo di degrado una delle zone più antiche di Catania, quel San Berillo che si vorrebbe riqualificare ma il cui recupero non va oltre le parole e gli annunci. Tolta la piazza delle Belle, vero fiore all’occhiello del cuore storico di Catania, il resto rimane lasciato all’incuria.

Ovunque è abbandono e sporcizia, scempio e disagio sociale: muri macchiati che si sgretolano e immondizia lungo i marciapiedi, tombini intasati e acque stagnanti. E ancora, cassonetti straripanti utilizzati come discariche, accanto ai quali si può trovare qualunque cosa; sterpaglie ai bordi delle strade; ripari di fortuna dei senza tetto. Insieme a passeggini, legati con catene come biciclette ai pali della segnaletica, e le prostitute agli angoli delle strade in pieno giorno. In breve. “Questo è un luogo invivibile, di anarchia totale e volutamente ignorato – confessa un commerciante di via Sturzo – la sporcizia e il degrado sono di casa, nessuno vuole vivere qui e tutti dopo il lavoro, chiudono e vanno subito via”.

E le testimonianze, con parole diverse, sono tutte sullo stesso tono. “All’apertura spesso trovo davanti al porta del negozio bottiglie vuote e vomito – racconta un altro lavoratore della zona. Si ubriacano poi vanno in strada e fanno quello che vogliono. Ci sono a volte risse, a volte scippi in pieno giorno”. A essere additata da molti tra le cause del degrado, la presenza consistente di immigrati, che avrebbe reso la zona quasi un ghetto. Ma è nel ruolo della politica che bisogna cercare passato e presente di questo quartiere. La legge la dettano gli spacciatori, il futuro, qui, è difficile costruirlo.

 


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