Benvenuti a Palermo tra i rifiuti | Da est a ovest, stesso scenario - Live Sicilia

Benvenuti a Palermo tra i rifiuti | Da est a ovest, stesso scenario

Cumuli di rifiuti a Cinisi

Cumuli di spazzatura accolgono i visitatori del capoluogo, da qualunque porta d'accesso alla città.

Il reportage
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3 min di lettura

PALERMO – Un cimitero di cassonetti traboccanti di rifiuti rigorosamente vista mare. È questa la cartolina senza francobollo che i turisti spediranno all’indirizzo dei ricordi del viaggio in Sicilia. La raccolta dei rifiuti è ancora in piena emergenza o bene che vada procede a singhiozzo, e così cumuli di spazzatura accolgono i visitatori del capoluogo sia provenienti da est sia dal lato opposto di rientro dall’aeroporto. I rifiuti fanno da sfondo lungo le strade che costeggiano l’autostrada A29 Trapani-Palermo e anche lungo quelle in direzione opposta, sulla Catania-Palermo. Da Capaci, a Villabate, passando per Carini e Isola delle Femmine, fino a Sferracavallo e Tommaso Natale da una parte, e Bonagia e Ciaculli dall’altra, cataste di sacchi di immondizia sono abbandonate ai bordi delle strade e danno il benvenuto a chi, per le vacanze, fa rotta sul capoluogo dell’Isola.

Sacchi su sacchi, spesso con vista sulle spiagge più frequentate del litorale dell’hinterland palermitano. L’afa poi peggiora le condizioni igieniche delle zone. Oltre al tetris monumentale dei sacchi di spazzatura, odori nauseabondi si alzano e si diffondono copiosi lungo le strade. Tonnellate di rifiuti così trovano posto sulle statali dei paesi intorno alla città, nelle circonvallazioni e nei loro lungomari. A volte, tra le colline di plastica biodegradabile, si può scorgere un messaggio destinato al ‘popolo dei villini’ che, durante la stagione turistica, torna ad affollare le case di villeggiatura incrementando la produzione di rifiuti. “Divieto di discarica” si legge, ma senza alcuna postilla in inglese per gli stranieri.

Materassi, stampanti, sacchi di cartone e di plastica, mobili rotti e cocci di vetro, sterpaglie e arbusti. C’è di tutto per le vie che conducono all’aeroporto Falcone Borsellino, da Capaci a Carini, passando per Villagrazia di Carini fino a Punta Raisi. In una cornice di bouganville e abusi edilizi, il belvedere che domina il golfo di Sferracavallo, fino a Terrasini, è dipinto a macchia di leopardo. Rifiuti, qua e là, che diventano il primo biglietto da visita per chi mette piede in città dall’Italia, dall’Europa e dal mondo. Soprattutto quest’estate, perché sembra che la Sicilia sia meta prediletta per le vacanze. Complice, probabilmente, l’ansia da vacanze in un estero affetto, suo malgrado, da una bulimia di drammatici attentati. C’è di tutto anche andando verso est, direzione Catania o Messina.

Selfie dal sapor mediterraneo su sfondo spazzatura è, però, ciò che potranno scattare i turisti una volta calpestata la terra del Gattopardo. Sebbene man mano che si entra in città la situazione migliori. Merito, forse, della differenziata che prende piede da nord a sud. E così resta l’emergenza alle porte di Palermo. Un’emergenza che il governatore della Regione Crocetta prova a fronteggiare con un colpo di coda. “Spediamo i rifiuti in Piemonte” annuncia prima di apprendere che dalla città della Mole governata dai Cinque stelle arriva un secco no dalla prima cittadina Chiara Appendino. C’è da inventarsi una destinazione alternativa o una soluzione alternativa. E mentre Crocetta prepara un biglietto di sola andata per il profondo nord a 1300 tonnellate di rifiuti, c’è chi alla gimcana tra l’indifferenziata preferirebbe un tuffo nel mare blu con vista su Isola delle Femmine come benvenuto.

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