Manifestazione contro la discarica |"Noi vittime degli esperimenti" - Live Sicilia

Manifestazione contro la discarica |”Noi vittime degli esperimenti”

Aria sempre più tossica attorno alla collina di Primosole: le esalazioni raggiungono il Simeto.

CATANIA – Un clima infernale cresce attorno alla collina di Primosole: di nuovo, alcune decine tra gli abitanti di Codavolpe e Vaccarizzo hanno manifestato all’ingresso degli impianti di smaltimento della Sicula Trasporti. Negli ultimi mesi la situazione non è migliorata: rabbia e angoscia compaiono negli occhi di molti, anche se la dignità è molta. “Presentata la petizione nel 2015, il Comune di Catania aveva ascoltato le nostre ragioni e quelle dell’impresa di smaltimento”, ci racconta un residente, “ma adesso la nostra petizione è stata contestata: dicono che mancano gli indirizzi e così ce la invalidano, chiamandoci pure abusivi”.

Di fatto, la maggior parte degli immobili costruiti nella zona a partire dagli anni ‘70 sarebbe stata sanata. Ma intanto il clima malsano lo percepisce chiunque. Appena passato il Simeto, sull’odore dell’erba secca e degli alberi se ne impone uno dolciastro e pesante, che accompagna lungo tutta la strada. Sono i rifiuti compattati negli impianti di biostabilizzazione, ridotti in grosse balle squadrate per essere poi stivati in discarica. “Adesso la Regione ha autorizzato un nuovo ‘esperimento’, del quale faremo noi le spese”, riferisce Giovanni Messina, vicepresidente del ‘Comitato per la vivibilità, tutela e salute di Codavolpe/Vaccarizzo’: “Aggiungeranno enzimi per aumentare la maturazione del compostaggio: undici giorni invece che quindici”.

Misure d’emergenza, si direbbe, per lasciar spazio a sempre nuovi carichi di rifiuti. “Abbiamo trascorso un mese atroce, perché le altre discariche erano chiuse e i camion facevano giornate intere di fila, senza sosta. Siamo stati invasi dal percolato (liquido originato da infiltrazioni d’acqua nella massa dei rifiuti in decomposizione, prodotto anche dalla compattazione, n.d.r.) e dai rifiuti che cadevano dai camion; poi ovviamente arrivano anche i topi”. Così raccontano i locali. Già, perché i camion escono dagli impianti carichi di “ecoballe”, ma senza neanche i teloni di copertura. “Abbiamo intenzione di farci ricevere dal Presidente della Repubblica, visto che nessuna istituzione ci risponde seriamente”, afferma qualcuno con estrema serietà. Altri lamentano le condizioni di vita sempre più insostenibili: con le esalazioni bisogna chiudersi in casa, tenere spenti i condizionatori, controllare la direzione del vento per provare ad aprire qualche finestra. Ma gli impianti non si fermano a nessuna ora del giorno. Anche le attività economiche risentono della situazione, come fa notare il gestore dell’hotel “El Torero”.

Ma un’altra questione ampiamente sottovalutata riguarda la stessa collina di Primosole: qui si trova, infatti, una necropoli scavata nella roccia calcarea, risalente all’Età del Bronzo ed alla popolazione dei Sicani. Nel corso degli anni sono state poi rinvenute tracce dell’acropoli di una città che potrebbe essere l’antica Symaetus, citata da fonti latine ed ellenistiche. Un sito successivo, di epoca bizantina, sarebbe stato rinvenuto durante la costruzione del biocompattatore e quindi distrutto; malgrado segnalazioni alla Soprintendenza ai Beni Culturali, l’ultima lo scorso anno, nessuna ricerca è in atto. Tale ulteriore tassello va ad ampliare un problema ambientale in continuo peggioramento, privo al momento di valide risposte istituzionali.


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