Foschi: "Non sono ammalato | Non si poteva andare avanti" - Live Sicilia

Foschi: “Non sono ammalato | Non si poteva andare avanti”

L'ex direttore sportivo del Palermo torna a parlare, e svela i reali motivi delle sue dimissioni.

calcio - serie a
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PALERMO – Rino Foschi spara la bomba, e mette sotto shock i tifosi del Palermo. Non più tardi di una settimana fa sono arrivate le sue dimissioni dalla carica di direttore sportivo rosanero, e con un’intervista rilasciata per Rotocalcio.org ha fatto capire che i motivi di salute, inizialmente indicati come motivazione principale per il suo addio, erano in realtà un modo per addolcire una pillola, che in realtà si è rivelata molto amara: “Non c’erano le condizioni per andare avanti – ha dichiarato Foschi – . Ve l’ha detto pure Zamparini. Per educazione ho detto che non stavo molto bene. Zamparini ha detto che gli avevo preso degli scarti dall’Atalanta, ovvero Cigarini e Pinilla. Se questi sono scarti si vede che mentalmente non c’erano più le condizioni per andare avanti e quindi è meglio lasciarci. Io non voglio fare polemiche perché rispetto troppo la città di Palermo. La gente pensa veramente che io stia male? Sono pronto per andare da qualsiasi parte. Ho fatto 10 km di corsa stamattina, non sto mica male, la testa mi gira ancora molto bene e, attenzione, avevo le idee molto chiare anche a Palermo”.

Un Foschi che ha potuto e ha voluto parlare a ruota libera, soprattutto delle manovre di mercato da lui avviate per rafforzare il Palermo. Ma ad ostacolare le trattative, che lui sarebbe stato in grado di portare a termine, come quelle per portare in rosanero gente di qualità ed esperienza come Cigarini ed El Kaddouri, hanno avuto un solo “carnefice”, Maurizio Zamparini: “Finora, dall’altra parte, ho preso solo sberle. Il primo giocatore che volevo era Cigarini, l’ho trattato per un mese. Poi è andato alla Sampdoria per 3,5 milioni, perché per Zamparini era uno scarto, così come lo erano Pinilla ed El Kaddouri. Questi sono tutti scarti? Allora Foschi si è ammalato, sono cotto e vado a casa. Si vede che faccio nomi di gente avulsa e quindi è meglio che lascio, non sono più da Palermo. Io non sono malato, semmai mi stavo ammalando”.

Rino Foschi, dunque, ha interrotto la sua avventura a Palermo, ma non porrà fine alla sua già lunga carriera. Una carriera che, se troverà un proseguio già da quest’anno, dovrà però ripartire dalla cadetteria: “Può darsi che vada in serie B o in un altro posto, ma non posso essere tesserato in A. Il Cesena se lo augura perché avrebbe questo piacere. Dal primo agosto potrei essere ritesserato dal Cesena Calcio. Dovrei stare a casa? Io sono un leone e continuerò a fare questo lavoro per altri 20 anni”.


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