Lì dove c'era una strage | ora c'è un Pokémon - Live Sicilia

Lì dove c’era una strage | ora c’è un Pokémon

Capaci, la proiezione virtuale sul luogo della strage

Capaci, via D'Amelio e non solo. Luoghi cari alla memoria, ora diventati teatro di un passatempo.

PALERMO – A Capaci, lì nel tratto d’autostrada dove morì il giudice Falcone, una strana presenza presidia la lapide del memoriale. Sta proprio in cima al monumento che ricorda la strage che costò la vita al magistrato, a sua moglie e agli uomini della sua scorta, al di là del guardrail dove i brandelli della mattanza mafiosa trovarono posto dopo l’esplosione. Nascosto proprio dove Cosa Nostra mise a segno l’attentato a Giovanni Falcone cambiando per sempre il volto della Sicilia, davanti ad un monumento commemorativo con i nomi dei defunti, si intravede un Pokémon, l’avatar digitale del nuovo gioco della Nintendo.

L’app scaricata da milioni di persone che prevede la caccia agli animaletti in qualunque luogo si trovino, ha portato però i Pokémon anche nei luoghi degli eccidi mafiosi. Sembrerebbe infatti che tra le cosiddette “palestre” dove allenare o acciuffare i mostri, quelle a più alta densità Pokémon siano proprio i luoghi della nostra memoria, quelli che nell’ultimo secolo si sono trasformati in anfiteatri di sangue, tritolo e polvere da sparo. Ecco che, così, è possibile trovare Bulbasaur, Charmander, Squirtle e persino Pikachu, allo svincolo di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, ma anche in via D’Amelio, lì dove oggi si trova un albero cui affidare i ricordi del giudice Paolo Borsellino, ucciso appena 57 giorni dopo il suo amico e collega Giovanni.

Una realtà aumentata che non conosce confini e che porta i giocatori di Pokémon Go nel luogo sbagliato. Anche in via Pipitone Federico, ad esempio, è possibile catturare i mostriciattoli giapponesi balzati dall’animazione all’ecosistema degli smartphone in un attimo, generando una vera e propria mania. Si trovano proprio là, dove più di trent’anni fa settantacinque chili di esplosivo fecero saltare in aria una Fiat 126 verde uccidendo il magistrato Rocco Chinnici. E una prolifera palestra Pokémon si trova pure in via Libertà, nel punto esatto in cui fu freddato l’allora presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, fratello del capo di stato Sergio. 

E ancora non è strano trovarli in via Isidoro Carini dove morì il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sovrapponendo le immagini reali a quelle virtuali della realtà aumentata che sfrutta la geolocalizzazione e le mappe di Google. Un gioco che presuppone una guerra virtuale per la cattura dei mostri della Nintendo si consuma però nel punto esatto dove una guerra, stavolta di sangue, è stata già combattuta per davvero.

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