Etna, il vulcano "trasformista" - Live Sicilia

Etna, il vulcano “trasformista”

Il vulcanologo Marco Neri parlerà delle trasformazioni del vulcano. (Foto, lagazzettasiracusana.it)

LA RASSEGNA STELLE E LAPILLI
di
2 min di lettura

CATANIA – E’ un vulcano trasformista l’Etna. Che cambia e indossa nuove forme. Si annoia ad avere sempre lo stesso profilo. A dare una spiegazione a questa identità trasformista della focosa montagna siciliana è il vulcanologo dell’Ingv Marco Neri. L’argomento sarà infatti al centro del suo intervento alla rassegna vulcanica Stelle e Lapilli che si svolgerà giovedì a Nicolosi. Un’anticipazione della sua relazione la troviamo sulla gazzetta siracusana. “Non tutti sanno che l’Etna – spiega Neri  – è annoverato tra i vulcani più attivi e “trasformisti” di tutta la Terra. Nuovi crateri sorgono, vecchie valli vengono riempite di lava”. La zona che ama di più cambiare volto e maschere e quella sommitale, dove “poco più di cento anni fa esisteva una sola bocca, il Cratere Centrale. Oggi ne osserviamo ben cinque, – aggiunge l’esperto dell’INGV –  due delle quali (Voragine e Bocca Nuova) interne al “vecchio” Cratere Centrale, mentre le altre tre bocche si accrescono verso Nord-Est e Sud-Est.

Molte risposte a questo spiccato trasformismo del vulcano arrivano da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Università Roma Tre sul Nuovo Cratere di Sud-Est che si è aperto  nella prima decade del nuovo millennio. Fatto recente insomma. “Le cause di questo evento epocale – afferma Neri – nella recente storia dell’Etna sono state individuate nell’instabilità che caratterizza l’intero fianco orientale del vulcano, soggetto a lenti ma continui movimenti verso Est. La zona instabile interessa anche l’area craterica sommitale, che si frattura “aprendosi” lungo allineamenti orientati in senso Nord-Sud, Nordest-Sudovest e Nordovest-Sudest”.

L’ultimo spettacolo che regala il vulcano rientra perfettamente in questo quadro scientifico. Nella Voragine vi sono state vistose fratturazioni durante l’ultima eruzione. Ma il vulcanologo fornisce ulteriori dettagli: “Un fianco del Cratere di Nord-Est è collassato al suo interno, ostruendone il condotto. Una depressione strutturale a gradinata si è aperta tra il Cratere di Nord-Est e la Voragine, fessurando anche i coni del Cratere di Sud-Est e del Nuovo Cratere di Sud-Est.  La nuova bocca degassante, apertasi il 7 agosto in prossimità dell’orlo orientale interno della Voragine, rientra perfettamente in questo quadro strutturale”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI