Palermo e tifosi, fine di un amore?| Mai così pochi abbonamenti in A - Live Sicilia

Palermo e tifosi, fine di un amore?| Mai così pochi abbonamenti in A

La campagna di sottoscrizione delle tessere stagionali segna un netto calo rispetto alla media dei precedenti campionati. Segno della fine dell’idillio con l’attuale proprietà.

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PALERMO – C’era una volta il ‘Barbera’ che faceva segnare ogni domenica il tutto, o quasi, esaurito. Quei tempi, risalenti alle prime stagioni successive al ritorno in A dei rosanero dopo 32 anni, sembrano ormai lontanissimi non solo nei risultati conseguiti dal club di viale del Fante ma anche, e sopratutto, dal dato tangibile delle tessere stagionali che via via negli anni ha visto l’asticella attestarsi più o meno sulle stesse cifre per arrivare a crolli improvvisi (dopo la retrocessione in serie B, ndr) fino alle ultime stagioni con nuovi cali nonostante la squadra mantenga la massima categoria.

L’attuale campagna abbonamenti (solo 6,323 le tessere sottoscritte dai tifosi alla data del 18 agosto, ndr) rappresenta, nello specifico, il punto più basso raggiunto da quando il club del patron Maurizio Zamparini milita in serie A. Dato che va a cozzare già nel paragone con i 10.023 abbonati della scorsa stagione e con i 9.730 della stagione 2014/2015, annata successiva al ritorno immediato in A dal purgatorio della B con gli uomini di Beppe Iachini che dominarono il campionato cadetto. Se poi andiamo a confrontare le attuali cifre con quelle del 2004/2005, primo anno in A dell’era Zamparini dopo 32 stagioni di digiuno per la squadra del capoluogo siciliano, con ben 32.847 abbonamenti sottoscritti ci si rende conto del completo cambiamento di prospettiva a distanza di appena undici anni.

Da quella storica stagione, conclusa con un’altrettanto storica qualificazione all’allora Coppa Uefa, i numeri scesero gradualmente (24.870 nel 2005/2006, 17.973 l’anno dopo con una risalita nel 2007/2008 sotto l’influsso dell’arrivo di Fabrizio Miccoli che portò le sottoscrizioni a 19.996). Gli anni con Ballardini e sopratutto Delio Rossi, dal 2008 fino alla finale di Coppa Italia contro l’Inter nel 2011, portarono a tre stagioni con cifre lusinghiere mai sotto i 16mila. A pesare nella scelta dei tifosi di rimettere mano al portafoglio per le stagioni successive furono poi le scelte di mercato della società, che lasciò partire in una sola sessione Sirigu, Pastore e Nocerino chiudendo con 12.514 tessere, meno dell’ultima stagione in serie B prima della promozione del 2004 (12.771) per poi scendere sotto le 10mila nell’anno della retrocessione (9.230).

Solo nell’anno della B, con Gattuso che lasciò il posto a Iachini dopo appena sei giornate, si registrò dunque la campagna sottoscrizioni peggiore dell’era Zamparini, con soli 5.239 abbonamenti, ma in quel caso c’era la discriminante della precedente annata storta. Alla base degli scarsi risultati dell’attuale stagione è probabile che ci sia da imputare un dichiarato disinnamoramento da parte della tifoseria nei confronti dell’attuale proprietà, rea di non aver indebolito una squadra già in difficoltà e di aver lasciato partire ancora una volta gli unici elementi in grado di fare la differenza.

Le voci legate poi alla possibile e imminente cessione delle quote societaria da parte di Zamparini ad una nuova cordata di imprenditori (cinesi o gli americani capeggiati da Frank Cascio, ndr) non hanno fatto altro che rafforzare quella che ormai ha i chiari contorni della chiusura di un ciclo. L’eventualità, infine, di una riapertura della campagna abbonamenti durante la prossima sosta per le nazionali poi potrebbe rappresentare un ultimo tentativo per riempire quel ’Barbera’ che ormai da troppi anni anela il ritorno agli antichi fasti.


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