Il ricordo di Libero Grassi |Stasera la fiction su Rai Uno - Live Sicilia

Il ricordo di Libero Grassi |Stasera la fiction su Rai Uno

L'imprenditore ucciso da Cosa nostra 25 anni fa. Cerimonie a Palermo, anche in memoria della vedova Pina Maisano.

L'anniversario
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PALERMO – Libero Grassi, l’imprenditore palermitano ucciso dalla mafia per essersi ribellato al pizzo, è stato ricordato oggi nel venticinquesimo anniversario della sua scomparsa. Non solo Palermo, ma l’Italia intera oggi omaggerà col ricordo l’imprenditore vittima di Cosa nostra: Rai uno, infatti, trasmetterà stasera la docufiction Rai “Io sono libero”, per la regia di Francesco Miccichè e Giovanni Filippetto. La fiction, che ripercorre gli ultimi mesi di vita di Grassi, sarà proiettata in contemporanea alle 21 nell’atrio della Biblioteca comunale a Casa Professa. Stasera, inoltre, verrà trasmesso in seconda serata su Canale 5, all’interno di ‘Top secret’, il documentario ‘Libero nel nome’ realizzato sei anni fa da Pietro Durante.

Nella docufiction Rai, la vicenda parte il 10 gennaio 1991, giorno in cui sul “Giornale di Sicilia” fu pubblicata la lettera al “caro estorsore”, scritta dallo stesso Grassi. Il film segue gli otto mesi successivi, in cui Grassi è finito sulle cronache nazionali diventando il simbolo, isolato, di una lotta alla mafia e al racket. Il tutto è raccontato tramite gli occhi di un personaggio di finzione, il giornalista Marco (interpretato da Alessio Vassallo) che, interessato dalla vicenda di Grassi (Adriano Chiaramida), inizia a seguirlo da vicino.

Questa mattina a Palermo come sempre Grassi è stato ricordato in via Alfieri, luogo dell’agguato. Per la prima volta non c’era Pina Maisano, la vedova di Grassi morta nei mesi scorsi. A lei questa mattina è stato intitolato il giardino di piazza Caboto, a Mondello. Già ieri Libero Grassi era stato ricordato con una pedalata nel centro di Palermo.

“L’imprenditore – che nel 1991 venne assassinato perché lasciato solo nella sua scelta di ribellione ai suoi estorsori – oggi sarebbe affiancato da molti colleghi che in questi anni, con l’ausilio del movimento antiracket, si sono finalmente liberati da ogni forma di taglieggiamento, oltre che da migliaia di cittadini pronti a sostenere la sua scelta”, scrive in una nota il movimento Addiopizzo.

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha partecipato stamani in via Alfieri alla cerimonia commemorativa. Presenti tra gli altri, oltre ai figli di Grassi, Davide e Alice, il presidente del Senato Pietro Grasso e alte cariche militari ed istituzionali. Alla cerimonia hanno partecipato anche alcuni commercianti bengalesi che, circa tre mesi fa, si erano ribellati all’imposizione del pizzo a Ballarò e con le loro denunce avevano fatto arrestare gli estorsori.

“Diventa una testimonianza più chiara di mille parole l’esempio di decine di imprenditori che denunciano il pizzo e si oppongono al controllo mafioso dell’economia. Tra questi, numerosi commercianti palermitani-bengalesi al cui fianco è stata costantemente, e lo sarà ancora, l’Amministrazione comunale, anche costituendosi parte civile nei processi nati dalle loro coraggiose denunce”, ha dichiarato il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

“29 agosto, come sempre a Palermo, in Via Alfieri. Per la prima volta non trovo una donna che a questa città, alla Sicilia e a tutta Italia ha dato con il proprio impegno una ragione in più per credere nella legalità. Pina Maisano è venuta a mancare il 7 giugno scorso La conobbi dopo l’uccisione di suo marito Libero Grassi, l’imprenditore che da solo sfidò pubblicamente la mafia rifiutandosi di pagare il pizzo”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso interviene su Facebook sulla commemorazione di Libero Grassi. “Era il 1991 e, per 25 anni, – prosegue – Pina ha portato avanti una battaglia che non ha mai conosciuto momenti di pausa. Così facendo ha ispirato migliaia di suoi concittadini e con il suo animo gentile ha contribuito al riscatto di Palermo. Libero e Pina non ci sono più, eppure qui, in Via Alfieri, la loro presenza si sente eccome. E’ negli occhi e nel lavoro dei ragazzi di AddioPizzo, che proprio dal loro esempio sono partiti per liberare la Sicilia dalla vergogna del racket”

La presidente della Camera Laura Boldrini ha ripreso su Facebook le “coraggiose” parole, pubblicate nel gennaio del 1991 su un quotidiano, dall’imprenditore palermitano Libero Grassi. “Disse un no netto e deciso alla richiesta di pagare il pizzo a Cosa Nostra. – ricorda Boldrini nel suo post – Grazie alla sua denuncia gli estortori vennero individuati e arrestati. Ma Libero fece di più. Contro la mafia propose azioni collettive da parte degli imprenditori. Incoraggiò la politica a curare la qualità del consenso per non avere una cattiva democrazia. Pochi mesi dopo, il 29 agosto di 25 anni fa, gli spararono”. “A portare avanti il suo impegno e le sue idee è stata, con instancabile tenacia e umiltà, la moglie Pina Maisano, scomparsa lo scorso giugno. – prosegue – Oggi a raccogliere il testimone dobbiamo essere tutti noi, istituzioni e amministrazioni locali, associazioni di categoria insieme alla società civile perché la lezione di Libero è che contro la criminalità serve la forza di una comunità consapevole, unita e compatta nel rifiuto di ogni tipo di intimidazione”


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