"Ho fatto una scelta difficile |Voglio evitare i licenziamenti" - Live Sicilia

“Ho fatto una scelta difficile |Voglio evitare i licenziamenti”

Roberto Alajmo

Roberto Alajmo: "Organico del Biondo da alleggerire. La città sia solidale col teatro".

L'intervista
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3 min di lettura

PALERMO – Roberto Alajmo resta al suo posto. Ma “non è stato facile”. Lo scrittore scelto da Leoluca Orlando per il rilancio del Teatro Biondo e poi con lo stesso Orlando entrato in rotta di collisione fino alle dimissioni irrevocabili di quest’estate, ha deciso di ripensarci. Dopo aver ricevuto “garanzie” dai soci del teatro palermitano, come lui stesso ha scritto nella lettera che annunciava la sua scelta. A Livesicilia Alajmo spiega che non è stata una scelta facile. Come non si preannuncia facile il futuro del teatro e dei suoi lavoratori.

Com’è maturata la sua scelta di restare?

“Con difficoltà. È stata una cosa molto travagliata. La sintesi estrema è nella lettera che ho scritto. In definitiva se non avessi accettato avrei condannato il Teatro Biondo a sospendere l’attività”.

Perché?

“Perché ero l’unico che poteva avviare la stagione, che era già imbastita. Le insistenze erano unanimi. A quel punto da una parte c’era la mia salute e dall’altra quella del teatro. Se funziona o no lo capiremo nel giro dei prossimi mesi. E così mi sono preso la responsabilità di revocare le dimissioni”.

Pare di capire che non sia stato facile per lei.

“Non è stato per niente facile”.

Lei nella sua lettera ha parlato di “garanzie” per il teatro. Quali sono, da un punto di vista economico?

“Intanto c’è stata una schiarita da un punto di vista economico. Siamo riusciti a pagare gli stipendi di agosto. I problemi di cassa sono superati. Resta un problema di indebitamento che è strutturale. E un risanamento del teatro è inderogabile”.

C’è un impegno dei soci in questo senso?

“C’è un impegno a starmi vicino e a supportare le scelte. Nella lettera ho sottolineato più volte che tutti devono fare la propria parte”.

Cosa c’è nel futuro per il personale del Biondo?

“Di sicuro è necessario alleggerire l’organico ed effcientarlo. Mancano ruoli fondamentali nel teatro”.

Ad esempio?

“Il marketing, ad esempio”.

Si arriverà ai licenziamenti?

“Solo nel caso in cui fallisca ogni trattativa. Quella è una misura estrema che vorrei evitare in ogni modo”.

Com’è il suo rapporto con il sindaco Orlando, dopo le incomprensioni che hanno portato alla crisi di quest’estate?

“Mi soffermo su questa parola, incomprensioni. Non c’eravamo capiti. Ora lui ha capito qualcosa in più di me e io qualcosa in più di lui”.

Su cosa vuole puntare per questa stagione dopo quest’estate difficile?

“E’ un modo di accovacciarsi per saltare più in alto. Mi aspetto che con la campagna abbonamenti la città tragga le conclusioni pratiche della solidarietà che ha saputo esprimermi in ogni modo, pubblicamente e privatamente. Ora verificherò quali sono i tagli da operare. Spero nel giro di una decina di giorni di presentare il cartellone”.

Quanto è difficile fare cultura in questa città?

“Purtroppo durante periodi di crisi come questo si può pensare che si può tagliare in un campo come la cultura. È un pensiero superficiale, che andrebbe capovolto. È da là che si troveranno le ricette per uscire dalla crisi. Certo che gli sprechi vanno limati. Il problema è trovare un punto di equilibrio tra tagli e sopravvivenza”.

Parteciperà ai sacrifici in prima persona?

“Io ho appena detto al mio amico Stefano Ingrassia di tagliarmi lo stipendio del 20 per cento. Affronteremo una sfida difficile, ma ho l’ottimismo della volontà”.


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