Viale Regione, report sulle multe| Quanto ha inciso il limite a 50 - Live Sicilia

Viale Regione, report sulle multe| Quanto ha inciso il limite a 50

Viale Regione Siciliana

Autovelox. Dai dati emerge che in tantissimi avrebbero dovuto pagare anche con il divieto a 70 km/h

PALERMO – Il limite di velocità a 50 chilometri orari in viale Regione Siciliana? “Un modo per fare casse con le multe”, dicono in tanti. Di numeri ne sono circolati parecchi. Ecco quelli ufficiali: nel mese di agosto e nei primi giorni di settembre le multe elevate sono state 2.550. Nello stesso periodo del 2015 si erano fermate a 2.477. Dunque, quest’anno c’è stato un incremento di 73 multe.

Poche, dicono dall’ufficio del Comune, per dire che l’amministrazione abbia voluto fare cassa. E per rafforzare la tesi snocciolano altri numeri. Dei 2.550 automobilisti pizzicati con l’autovelox in viale Regione Siciliana sono 640 le multe “provocate” dal nuovo limite di velocità. Questo significa che 1.910 indisciplinati andavano oltre i 70 chilometri orari con punte, sono i casi estremi, di 180 e 210 (risultato: patenti ritirate). Insomma, la multa l’avrebbero beccata lo stesso anche se il limite di velocità non fosse stato cambiato.

E i 640 che, invece, si sarebbero risparmiati la contravvenzione facendo abbassare il numero degli indisciplinati? Si è aperto un dibattito a cui si è iscritto, per ultimo, il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli e la portavoce Serena Potenza: “Avere ripristinato il limite di 70 chilometri orari in viale Regione Siciliana è il sintomo evidente di come l’amministrazione Orlando continui a navigare a vista senza rotta”. Ecco perché i due esponenti de partito democratico che le multe vengano annullate. “Dinanzi a questi aborto amministrativo – dicono – il sindaco Orlando ha il dovere morale di rinunciare ai soldi di quelle migliaia di multe spiccate in quei pochi giorni di vigenza del nuovo limite di velocità”.

L’avvocato Alessandro Palmigiano, noto per le sue battaglie legali al fianco dei consumatori, ritiene che potrebbe essere invocato il principio del favor rei. Nessuno può essere assoggettato ad una sanzione per un fatto che, secondo una legge (in questo caso un’ordinanza) posteriore non costituisce più irregolarità. Per fare valere il principio, però, si dovrebbe fare causa al Comune. E questo vuole dire spendere molti più soldi di quelli che si devono pagare per l’infrazione.

Insomma, per stessa ammissione del legale, la causa non è una pista praticabile. A meno che non se ne faccia una questione di principio e non abbia la necessità di stare attenti al bilancio familiare. Potrebbe essere il Comune, spiega l’avvocato Palmigiano, a decidere di revocare in autotutela le multe. Non pare che a Palazzo di città siano orientati in tal senso. I cartelli con il divieto a 50 chilometri erano ben visibili e le multe, dunque, legittime.

 


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