Accordo tra Amt Cgil-Cisl-Uil e Ugl |All'appello mancano sigle autonome - Live Sicilia

Accordo tra Amt Cgil-Cisl-Uil e Ugl |All’appello mancano sigle autonome

Il sindaco si dichiara soddisfatto e si augura firmino anche Fast-Confsal e Faisa-Cisal. Che, intanto, confermano lo sciopero di 24 ore il 13 settembre.

CATANIA – Disagi nel trasporto pubblico superati. Ne è convinto il sindaco Enzo Bianco ch, in una nota dell’ufficio stampa del Comune commenta la firma dell’accordo sindacale con Amt da parte di CGIL, Cisl, Uil e Ugl. “La vertenza Amt ha creato disagi ai cittadini che oggi possono essere finalmente superati. Sulle problematiche – ha detto – relative all’organizzazione del lavoro ha prevalso il senso di responsabilità di tutti coloro i quali hanno saputo agire nell’interesse dei lavoratori, dell’Azienda e della cittadinanza. Dopo vari incontri tenuti con tutte le sigle sindacali auspichiamo adesso la firma del documento anche da parte di Fast-Confsal e Faisa Cisal”.

Ma questa firma non è detto che arriverà. Anzi, pare che la vertenza sia tutt’altro che risolta e che si vada nuovamente al muro contro muro con le sigle sindacali autonome, non convocate all’incontro di oggi ma che interloquiranno con vertici aziendali e comunali nei prossimi giorni. Al centro delle contestazioni, il famoso ordine di servizio n. 38, redatto in applicazione del Ccnl del 28 novembre 2015 per l’azienda, ma che violerebbe i diritti dei lavoratori per Fast e CIsal.

A essere contestato, in particolare, il fatto che i primi tre giorni di malattia, anche in seguito a infortunio, non verranno pagati ma scalati dal monte ore dello straordinario, così come i permessi per la donazione del sangue o quelli concessi per la 104, se presi in giorni festivi o di sabato. “Questo non è previsto dal contratto nazionale – afferma Giuseppe Cottone della Fast – Confsal – e questo accordo sembra non comportare nulla di buono per i lavoratori”. Insomma, la firma auspicata dal primo cittadino potrebbe non essere mai posta, con la conseguenza che i disagi al trasporto pubblico possano non diminuire. “L’accordo è stato firmato solo da alcune sigle – continua Cottone – mentre noi non siamo stati convocati. È chiaro che, prima di decidere sul da farsi, attenderemo il passaggio nelle sedi istituzionali, perché è interesse anche nostro che la situazione si normalizzi e che il servizio torni a funzionare. Ma non a queste condizioni”.

L’intesa, secondo quanto di legge, si è resa necessaria per colmare i “buchi” lasciati dalla riduzione progressiva dei contributi regionali e del chilometraggio che hanno fatto perdere all’Amt, dal 2012, milioni di euro. Da qui la necessità di intervenire, oltre che sull’organizzazione delle risorse umane – con il famigerato ordine di servizio 38 – anche su altri aspetti. Come la riduzione delle linee, l’accordo prevede che da 50 passino a 35, maggiori economie con la dismissione dei fitti e il trasferimento di tutto a Pantano D’arci, cosa che porterebbe a risparmiare 1 milione di euro, l’aumento del numero di vetture nuove, con l’acquisto da oggi al giugno 2017 di ben 104 nuove vetture, che porterà economie per circa 400 mila euro e, infine, una serrata lotta all’evasione che dovrebbe permettere ad Amt di introitare circa 2 milioni di euro l’anno.

Risparmi notevoli dovuti ad azioni che l’azienda avrebbe però potuto mettere in moto prima, quantomeno per quanto riguarda la lotta all’evasione e il taglio dei fitti passivi. “La lotta all’evasione che abbiamo messo in campo tra il 2015 e il 2016 – spiega il presidente Carlo Lungaro  – ha portato nelle casse dell’Amt 600 mila euro al netto del compenso per le guardie giurate. Per Pantano D’Arci – continua – la sede non era ancora pronta e noi l’abbiamo completata, e a novembre potrebbero già esserci i primi trasferimenti. Quanto alla riduzione delle corse – conclude – questa non è certo un’operazione semplice: ci voleva un progetto di accorpamento di alcune linee e razionalizzazione di altre. Cosa alla quale abbiamo lavorato in questi anni”.


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