Lo sviluppo oltre gli schemi| Lontano da mafia e antimafia - Live Sicilia

Lo sviluppo oltre gli schemi| Lontano da mafia e antimafia

Una spiaggia di Castel di Tusa

“La Valle dell’Alesa si interroga…”, è il tema di un convegno in programma domani.

CASTEL DI TUSA
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PALERMO – “La Valle dell’Alesa si interroga…”, è il tema di un convegno in programma domani, a partire dalle 18, in piazza Cesare Battisti a Castel Di Tusa, in provincia di Messina.

Già dal titolo si intuisce che si tratta di un appuntamento fuori dagli schemi. L’incontro, organizzato dal Consorzio Valle dell’Alesa, i cui soci sono i Comuni di Tusa, Pettineo, Motta d’Affermo, Castel di Lucio, Mistretta e Santo Stefano di Camastra, si propone di analizzare la crescita economica della zona dei Nebrodi con l’obiettivo di tracciare una strada verso un’ulteriore fase di sviluppo.

Uno sviluppo improntato sulla legalità, ma senza ridurre il tutto allo scontro fra mafia e antimafia. Per creare sviluppo servono imprenditori seri e preparati. I Comuni del comprensorio hanno avviato percorsi per usufruire dei finanziamenti stanziati per la realizzazione di progetti nei settori del turismo, dell’enogastronomia e dell’artigianato. Gli stessi imprenditori chiedono ora una mano alla pubblica amministrazione, alla politica e alla magistratura affinché siano indirizzati sulla buona strada.

Bisogna essere preparati per stoppare l’ingerenza della criminalità mafiosa, ma servono anche gli anticorpi per evitare di finire sotto l’ombrello dell’antimafia. L’antimafia è servita a costruire fortune e carriere, ma ha finito per nascondere le capacità. E un imprenditore si può definire tale se ha la capacità di stare sul mercato.

I lavori, introdotti dal sindaco di Tusa, l’avvocato Angelo Tudisca e moderati dal magistrato del Dap Calogero Roberto Piscitello, prevedono gli interventi del ministro degli Affari regionali e le autonomie, Enrico Costa, del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, del membro della commissione Economia e finanza della Camera dei deputati e imprenditore Matteo Colaninno e del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sicilia Riccardo Arena.


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