Gang delle bionde, raffica di colpi| Torna il business del contrabbando - Live Sicilia

Gang delle bionde, raffica di colpi| Torna il business del contrabbando

L'arresto di due componenti del commando armato che questa settimana è entrato in azione alla Zisa

Assalti in serie ai furgoni carichi, due falliti. E nelle zone popolari rispuntano le sigarette estere

PALERMO – Reimmesse nel mercato ufficiale e rivendute a prezzo pieno. Sarebbe questo il destino di decine di carichi di sigarette rubate dalla “banda delle bionde”. Una raffica di colpi messi a segno, quelli della gang che da mesi terrorizza tabaccai e rifornitori, che ha però fallito recentemente due assalti.

Ultimo, in ordine di tempo, quello che ha condotto a due immediati arresti: in manette sono finiti due giovani della Zisa, bloccati dalla polizia dopo uno spericolato inseguimento a bordo del furgone su cui avevano già trasferito la refurtiva dal valore di 260 mila euro (clicca qui per guardare il video dell’arresto in diretta). I complici sono ancora ricercati e potrebbero essere coloro già entrati in possesso di bottini da migliaia di euro.

La banda, quest’anno, ha colpito quasi una volta al mese a Palermo, a partire da febbraio. L’assalto, in questo caso, è avvenuto in via Messina Marine. Un mese dopo la rapina in via Serradifalco, a maggio un’altra in viale Regione Siciliana. Rapinatori in azione anche in via Sammartino e in corso Calatafimi in entrambi i casi a giugno. Il 29 luglio, il colpo andato in fumo in via Spadolini, quando la persona che stava trasportando il carico si è accorta di essere seguita da uno scooter grigio con a bordo due persone e una Panda che avrebbe tentato di bloccare la via di fuga. Per evitare die ssere bloccato, l’automobilista ha tentato un sorpasso azzardato che ha causato lo scontro frontale con una macchina , provocando poi un tamponamento a catena in cui sono rimasti coinvolti sei mezzi.

Rapinatori pronti a tutto, che hanno trasformato in un incubo, per i tabaccai, ogni passaggio dai monopoli di stato di viale Regione Siciliana. Uno degli assalti si è verificato proprio in quella zona: la banda ha affiancato l’uomo al volante del furgone, appena uscito dal deposito, e l’ha costretto a scendere per impossessarsi del carico. La dinamica è sempre la stessa: la gang, composta da cinque, massimo sei persone, entra in azione con il volto coperto e armata. L’ultima volta i malviventi hanno agito con pistole e fucili a pompa, alcuni dei quali sono stati ritrovati dalla polizia lungo le strade utilizzate per la fuga.

Chi è alla guida del mezzo carico di “bionde”, viene bloccato per strada, costretto ad andare fuori e sequestrato mentre avviene il trasferimento delle sigarette sul secondo furgone, quasi sempre scortato dai complici. Una banda spietata, armata fino ai denti e ben organizzata. Nonostante i due colpi falliti, la refurtiva fino ad adesso accumulata ammonta a più di cinquecentomila euro. Centinaia e centinaia di stecche di sigarette che finirebbero direttamente sui banchi di tabaccai attraverso venditori compiacenti. Bionde acquistate alla metà del prezzo con cui vengono rivendute, e marchiate dai monopoli di Stato.

Un mercato nero ben diverso dal contrabbando classico, insomma. I due fenomeni camminano a braccetto ed hanno un’utenza diversa. I banchetti di sigarette straniere, spesso contenenti sostanze particolarmente tossiche e frutto dei carichi di tir che arrivano dall’estero al porto di Palermo, in città si moltiplicano. E’ possibile notarli agli angoli delle vie su cui si snoda il mercato di Ballarò, nella zona dello Sperone, a Brancaccio, nei vicoli del mercato del Capo. Ad agosto la guardia di finanza ha arrestato un uomo di 53 anni a Villabate: in macchina aveva 181 stecche senza alcun sigillo dei monopoli. Pochi mesi prima la polizia ha arrestato quattro persone alla guida di due auto cariche di sigarette: 150 chili per la precisione. Erano state nascoste in trolley e borsoni. E’ il segno che il contrabbando per le strade palermitane è tornato.

Basti pensare che ad aprile la guardia di finanza ha bloccato al porto un uomo proveniente da Tunisi che in macchina trasportava dieci chili di tabacchi: erano nascosti in grossi pacchi di farina e di zucchero, il resto nel serbatoio della vettura, immerse nel carburante e confezionate in buste sottovuoto. Sigarette spesso di pessima fattura, che al contrabbandiere costano circa 20 centesimi a pacchetto e tra i 2 e i 3 euro a stecca. I mercati popolari rimangono i punti di riferimento per il contrabbando. I pacchetti vengono esposti in cassette della frutta, in modo da agevolare l’eventuale fuga in caso di controlli.


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