Lolli e Guadagna stazioni fantasma | Il "miraggio" del biglietto unico - Live Sicilia

Lolli e Guadagna stazioni fantasma | Il “miraggio” del biglietto unico

La stazione della Guadagna di Palermo

Niente accordo Fsi-Comune sul ticket. Si allungano i tempi dei lavori nelle fermate per l'aeroporto

Palermo - il reportage
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4 min di lettura

PALERMO – Sono state inaugurate in pompa magna dall’Amministrazione Orlando lo scorso febbraio e, per l’occasione, era arrivato direttamente da Roma anche il ministro per le Infrastrutture e i trasporti Graziano Delrio. La sensazione era quella di una rivoluzione imminente per la mobilità cittadina, le periferie direttamente connesse con il centro di Palermo. Ma, a guardarle oggi, le stazioni del passante ferroviario di piazza Lolli e della Guadagna sembrano stazioni fantasma. Si sta sulle banchine come in un film di Dario Argento.

Sono le 11 del mattino di un giorno feriale. L’estate è ormai alle spalle e la città si ripopola velocemente, sono quasi tutti rientrati dalle ferie. Il traffico per le strade del centro è impazzito, bloccato da cantieri secolari o che spuntano come funghi in autunno. Ma alla stazione ferroviaria di piazza Lolli non c’è anima viva. 

Seduta in attesa, sulle panchine di metallo della piattaforma, c’è solo una ragazza, circa vent’anni, che studia su un libro fotocopiato e che deve raggiungere viale delle Scienze per un appuntamento con un professore. Il treno arriva alle undici e tredici in punto, come da tabellone, e in soli dieci minuti raggiunge la fermata Palazzo Reale-Orleans. “D’inverno c’è più gente, ma mai troppa. Il servizio è efficiente e puntuale e i mezzi sono sempre pulitissimi e con l’aria condizionata o il riscaldamento”, racconta.

A bordo del treno, invece, i passeggeri sono tanti. Arrivano soprattutto da Notarbartolo, stazione che hanno raggiunto in tram, dalle periferie a Nord della città, o con qualche autobus. Sono soprattutto studenti e signore anziane. I primi, zaini in spalla, scendono alla fermata dell’università, le seconde a Vespri. Hanno dei fiori tra le braccia e dei secchi nei sacchetti di plastica, stanno andando al cimitero di Sant’Orsola a trovare qualche parente scomparso. Altri viaggiatori si dirigono all’ospedale Civico o al Policlinico per l’orario di visita dell’ora di pranzo.

Gli ultimi passeggeri rimasti sui vagoni del Minuetto scendono alla stazione centrale. Ma alla fermata Guadagna, la penultima, non è sceso nessuno. L’atmosfera nella stazione della periferia Est di Palermo è la stessa di Lolli. Pure qui c’è solo una ragazza sulla banchina, vent’anni circa anche lei, che aspetta il prossimo treno in direzione Giachery. Scenderà a Notarbartolo, ha appuntamento con un’amica per andare a fare shopping in via Sciuti. Il biglietto lo ha comprato prima di arrivare in stazione perché la macchinetta automatica non c’è. Un problema non indifferente negli orari in cui la tabaccheria che li vende è chiusa, perché il controllore sul treno è sempre presente e controlla i biglietti di tutti i passeggeri che salgono alle diverse fermate. 

IL BIGLIETTO UNICO – Il passante ferroviario di Palermo è il classico esempio di infrastruttura moderna ma con troppe potenzialità inespresse. Comodo e, potenzialmente, ramificato in tutta l’area metropolitana di Palermo, da Brancaccio a Punta Raisi (aeroporto), ai palermitani piace, tanto che, stando ai dati di Ferrovie dello Stato, sarebbero più di 50 mila i passeggeri che lo usano ogni anno (dalla stazione centrale alla stazione Notarbartolo). Potrebbe essere una proposta allettante per tutti quelli che sono disposti a lasciare l’auto a casa ma, nonostante l’inaugurazione pomposa di qualche mese fa delle ultime due stazioni, Guadagna e Lolli appunto, sono ancora troppe le questioni irrisolte che non permettono al servizio di decollare.

Prima su tutte, la necessità di un biglietto, e quindi di un abbonamento, unico e integrato con le linee Amat di bus e tram. Ma Ferrovie dello Stato e Comune di Palermo non riescono a trovare un accordo e non sembra nemmeno più all’ordine del giorno. Inoltre, considerando l’indisponibilità di una biglietteria automatica in alcune stazioni, sarebbe più utile che il biglietto non fosse utilizzabile solo ed esclusivamente nel giorno indicato al momento dell’acquisto, ma, al pari di quello dell’Amat, che possa essere comprato e conservato. Attualmente invece non è così, come specifica un annuncio acustico a bordo del treno: dal 1 agosto, al momento dell’acquisto, l’utente deve indicare la data in cui si utilizzerà il biglietto e ha la possibilità di cambiarla solo fino alle 23.59 del giorno precedente alla data indicata.

Il biglietto, poi, è valido 90 minuti dal momento della convalida, ma sempre nella stessa direzione. Cioè, nei 90 minuti dalla convalida puoi fare due volte il tragitto Lolli-Guadagna, se vuoi, ma non il ritorno Guadagna-Lolli: per quello serve un nuovo ticket, nella direzione opposta. Il costo è di 1,5 euro a tratta. Anche in questo caso, almeno per quanto riguarda i tratti urbani, lo schema da seguire dovrebbe essere quello del biglietto dell’autobus, cioè un biglietto valido per tutti i mezzi e in tutte le direzioni nel periodo di validità.

Insomma, tra passante ferroviario, anello ferroviario, metropolitana leggera, tram, autobus, il sistema della mobilità senza auto a Palermo sta tentando da tempo di trovare la quadra. In questo caos, basterebbe che Amministrazione comunale e Ferrovie dello Stato ragionassero insieme intanto sulla questione biglietto e i vantaggi per i cittadini sarebbero immediati. Poi, è ovvio, la città aspetta da tempo che le stazioni da Notarbartolo all’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Punta Raisi riaprano. Sono chiuse ormai da mesi e il solo modo per raggiungere l’aerostazione è un servizio privato di pullman. O un mezzo privato. I tempi, però, rischiano di allungarsi. “Avrebbero dovuto essere consegnate entro la fine di quest’anno – fanno sapere da Ferrovie dello Stato – ma ancora non possiamo esserne certi”.


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