Patto per la Sicilia, soldi a Gela | Tutti gli interventi del Piano - Live Sicilia

Patto per la Sicilia, soldi a Gela | Tutti gli interventi del Piano

Mezzo miliardo destinato alla città del governatore. La replica di Crocetta. L'elenco dei progetti.

PALERMO – Una pioggia di brindisi, selfie e comunicati stampa di giubilo. Il Patto per la Sicilia sembra cosa fatta. Ma non lo è. O meglio, è quello che è, cioè un Piano attualmente sulla carta. I 5,7 miliardi del mega-progetto nazionale, insomma, adesso bisogna prima trovarli tutti, poi spenderli. E non è cosa da poco, considerate le “difficoltà” (per usare un eufemismo) della Regione siciliana a spendere almeno quelli europei. Del resto, proprio un miliardo dei Fondi di sviluppo e coesione, quelli cioè che per gran parte finanziano il Patto per la Sicilia, poco più di un anno fa sono tornati a Roma a causa dei ritardi del governo Crocetta. Erano quelli della scorsa programmazione (2007-2013) che l’esecutivo Renzi si è ripreso, con una norma in Finanziaria, per destinarli agli sgravi fiscali alle imprese.

Bisogna spenderli, quei 5,7 miliardi. Anzi, prima bisogna trovarli tutti. Perché in realtà il Patto prevede investimenti per 2,3 miliardi di euro del fondo di sviluppo e coesione, oltre a circa un miliardo di somme provenienti da altri programmi (in particolare le risorse del Po Fesr 2014-2020, le risorse dei Programmi Operativi Nazionali 2014-2020, le risorse del Programma Operativo Complementare Sicilia 2014-2020; altre fonti finanziarie già individuate e acquisite, oltre alle risorse disponibili per ciascun settore prioritario di intervento previste dal Piano di Azione e coesione e da altri strumenti delle politiche di coesione).

Insomma, il Patto c’è. Le opere, si vedrà. E il mega-progetto prevede già il coinvolgimento di Invitalia, l’azienda nazionale che fa capo al Ministero del lavoro. Ma quali sono stati, almeno sui fogli firmati dal premier Renzi e dal governatore Crocetta, gli interventi “approvati”, quelli cioè per i quali si è trovata anche una fonte di finanziamento? Di sicuro qualcuno può ritenersi contento. A Gela, il paese d’origine del presidente Crocetta, pioverà un decimo dell’intero finanziamento del Patto: più di mezzo miliardo arriverà nella cittadina del Petrolchimico e del presidente.

Ambiente

La fetta più grossa dei 5,7 miliardi verrà spesa per interventi di natura ambientale (due miliardi e mezzo). In particolare, per quegli interventi che risolvono le procedure di infrazione europea sulle discariche, i problemi di bonifica dei terreni contaminati, il servizio idrico. Tra le somme stanziate ecco 23 milioni di euro per una nuova discarica a Sciacca e 30 milioni per un impianto di compostaggio a Noto. Altri 22 milioni e mezzo serviranno per la rete fognaria di Triscina (nel Trapanese) e 45 milioni per quella di Cefalù. A Misterbianco, nel Catanese, ecco piovere invece 204 milioni per il completamento del depuratore, mentre 26 milioni serviranno per completare l’impianto di Palermo ad Acqua dei Corsari. Una trentina di milioni serviranno poi per mettere a regime la ret idrica agrigentina e il completamento della piattaforma integrata di Trapani.

Le infrastrutture? Quasi tutte a Gela

Molto corposo ovviamente anche il capitolo che riguarda le infrastrutture (quasi due miliardi di interventi). Di questi, dato assai curioso, un quarto andrà al Comue di Gela per per il completamento del porto (67 milioni), l’itinerario Nord-Sud Camastra-Gela (121 milioni) e l’asse autostradale Siracusa-Gela (251 milioni già finanziati), oltre ad altri interventi minori. L’investimento più massiccio riguarderà invece la Ragusa-Catania (oltre 800 milioni di euro di investimento): il grosso degli interventi è tutto qua: per il resto, piccoli progetti di riqualificazione, messa in sicurezza e ammodernamento nel resto dell’Isola.

Un’area canina per lo sviluppo economico

Quasi un miliardo andrà invece al capitolo relativo allo “Sviluppo economico ed attività produttive”. Cento milioni andranno in particolare alle “aree di crisi”. Anche in questo caso, pioggia di investimenti a Gela: oltre 60 milioni in diverse progetti di riqualificazione compreso quello per un’ “area attrezzata per cani con percorso agility nel quartiere Macchitella” e una piscina coperta da 17 milioni di euro. Una sfilza di piccoli progetti destinati poi a Termini Imerese (altri 40 milioni). Oltre 41 milioni serviranno invece per un laboratorio multidisciplianre sul mare (di cui però si ignora la localizzazione) e soprattutto oltre 360 milioni per il “Progetto banda Ultralarga”.

Turismo e legalità

Dei circa 267 milioni stanziati per il capitolo “Turismo e cultura”, invece, spiccano i quasi 62 milioni di euro che serviranno per interventi in luoghi di culto. Per il resto, interventi di importi relativamente modesti: oltre 4 milioni serviranno per un Museo del mare, quasi 2 milioni per la Fiumara d’Arte di Tusa cittadina che “ospita” il governatore. Oltre 600 mila euro serviranno per una mostra a Palazzo Riso a Palermo, non finanziato invece un intervento di importo simile per le operazioni di “tagliafuoco” nelle aree archeologiche e demaniali (lavori che secondo molti esperti avrebbero limitato gli effetti dei recenti incendi in Sicilia). Infine, ecco il capitolo per la “Sicurezza, la legalità e la vivibilità del territorio”, quello per il quale è stanziata la cifra minore: meno di 120 milioni sui 5,7 miliardi complessivi. Quasi la metà servirà per finanziare la “zona franca di legalità” in Provincia (si chiama ancora così?) di Caltanissetta. La provincia del presidente.

La precisazione di Crocetta

“E’ vero che l’ambito territoriale indicato dal Piano è quello di Gela, ma quei finanziamenti non arriveranno alla città in cui sono nato”. Lo precisa il presidente della Regione Rosario Crocetta. “L’itinerario Nord-Sud ad esempio si fermerà a Nicosia e si tratta di un’opera progettata oltre vent’anni fa. Nel caso della Siracusa-Gela, i lavori si fermeranno all’altezza di Scicli. Vorrei comunque ricordare che Gela ha subito danni enormi in questi anni sul piano lavorativo. Il Piano – aggiunge Crocetta – prevede investimenti per 60 milioni, in quanto area di crisi riconosciuta dal governo centrale. Il finanziamento per il porto? Lo aveva previsto Raffaele Lombardo – conclude il governatore – avrei dovuto cancellarlo proprio io?”.


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