Le norme sulla panificazione | Nulla di fatto all'Ars - Live Sicilia

Le norme sulla panificazione | Nulla di fatto all’Ars

Alcune norme dovranno essere riscritte. Intanto #DiventeràBellissima attacca il governo.

Sala d'Ercole
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PALERMO – Nulla di fatto all’Ars. L’esame delle nuove regole sulla panificazione è stato incardinato, ma la discussione generale è slittata a martedì prossimo. ”Alcune norme devono essere riscritte per essere adeguate alle previsioni del nuovo Testo unico sulle attività produttive” ha spiegato in aula il presidente della terza commissione Giuseppe Laccoto. Una richiesta giunta, secondo Antonio Malafarina del Pse, ”come fulmine a ciel sereno. C’era il tempo per produrre modifiche in tempo utile. Mi auguro che la commissione esiti il testo entro la prossima settimana, un testo condiviso – ha aggiunto Malafarina -, non come quello sulla ‘manovrina’ che ieri è stato massacrato in aula”. ”Facciamo presto, questa legge è attesa ormai da nove anni dai panificatori”, è l’appello a Sala d’Ercole di Giuseppe Arancio del Pd. Il ddl punta a introdurre nuove regole relativamente agli orari, alle modalità di vendita e di produzione del pane, e inasprisce le sanzioni per l’esercizio abusivo di panificazione. 

La discussione, dunque, slitta a martedì prossimo. Domani mattina, invece, Sala d’Ercole tornerà all’esame della mini finanziaria, a poco meno di quarantotto ore dai capitomboli del governo, andato sotto cinque volte. “In Aula in queste ore si stanno celebrando i funerali di un governo senza anima e senza vergogna”, è il pensiero a tal proposito del portavoce di #DiventeràBellissima Giusy Savarino. Secondo cui “a pagare il prezzo del pressappochismo politico siano l’università Kore, Taoarte, il Brassgroup e l’edilizia sociale danno solo il segnale dell’insensibilità di una maggioranza destinata ad essere ricorda nei necrologi come la peggiore della storia della Sicilia”. 

Sulla mancata approvazione del contributo alla Kore di Enna è intervenuto il rettore del polo universitario, Giovanni Puglisi. Per il quale la cancellazione “offende innanzitutto le migliaia di studentesse e studenti di tutta la Sicilia che frequentano la Kore e non solo, i quali apprendono nel modo peggiore con quale triste politica sono e forse saranno ancora costretti a confrontare le loro speranze”.

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