Formazione, scandalo Ciapi| "Condannate Giacchetto a 12 anni" - Live Sicilia

Formazione, scandalo Ciapi| “Condannate Giacchetto a 12 anni”

Faustino Giacchetto

Pesanti le richieste di pena per politici, burocrati e amministratori. Chieste confische milionarie.

PROCESSO A PALERMO
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PALERMO – Sono pesantissime le richieste di pena per gli imputati al processo sullo scandalo che ha travolto il Ciapi di Palermo: 12 anni per il manager della pubblicità Faustino Giacchetto; 9 anni per l’ex presidente dell’ente di formazione professionale, Francesco Riggio; 5 anni per Stefania Scaduto e 6 per Concetta Argento (rispettivamente segretaria e moglie di Giacchetto): 4 anni per l’ex dirigente dell’Agenzia regionale per l’impiego, Rino Lo Nigro; 4 per l’ex assessore regionale Luigi Gentile.

Chieste anche confische milionarie: Giacchetto, Riggio e Scaduto fino ad un milione di euro per le fatture emesse per presunte operazioni inesistenti: Giacchetto oltre 7 milioni e la Riggio 4 milioni per le presunte evasioni fiscali; Lo Negro e Gentile fino a 70 mila il primo e 17 mila euro il secondo: sarebbero state le somem pagate per la loro presunta corruzione.

Secondo i pubblici ministeri Pierangelo Padova, Maurizio Agnello e Sergio Demontis, Giacchetto avrebbe pianificato una mega truffa, creando un sistema illecito per gestire a suo piacimento, grazie alla presunta compiacenza di imprenditori, burocrati e politici, quindici milioni di euro destinati alla comunicazione del progetto Coorap.

Il processo davanti alla quinta sezione del Tribunale, presieduta da Mario Falcone, si è basato, oltre che sul lavoro della guardia di finanza, anche sulle dichiarazioni accusatorie degli imprenditori Sergio Colli, titolare della società di comunicazione Media consulting, e Angelo Vitale, rappresentante legale della Sicily Communication.

Obiettivo delle difese, a cui adesso passa la parola, sarà di dimostrare che Giacchetto e gli altri imputati non ebbero alcuna influenza sulla nascita e lo sviluppo del progetto e che non ci fu alcuna irregolarità nel loro operato.

 


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