"Ti faccio nuovo, ti aggrizzu io"| Orrore in una scuola elementare - Live Sicilia

“Ti faccio nuovo, ti aggrizzu io”| Orrore in una scuola elementare

Un frame delle video intercettazioni

Le drammatiche intercettazioni delle tre maestre di Partinico. Faraone: "Indignato".

PARTINICO - CHOC IN AULA
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3 min di lettura

PALERMO – “Versi di lamento dei bambini”, annotano i finanzieri. Non è una ordinanza di custodia cautelare, ma un racconto dell’orrore. Quarantacinque giorni di riprese video e audio dentro la classe di una scuola elementare di Partinico.

Ne è venuto fuori uno spaccato di violenze, soprusi e angherie. Vittime bambini di sette anni, uno di loro disabile. Le maestre sono finite agli arresti domiciliari. Celiamo i loro dati anagrafici per evitare di rendere riconoscibili i minori.

Tutto inizia un giorno del dicembre scorso. Una bambina torna a casa da scuola. Nella sua stanzetta non si limita, come fa sempre, a giocare con la sua bambola preferita. La schiaffeggia, la maltratta. Il padre si insospettisce. Poi, la bimba si confida. Sta ripetendo una scena vista a scuola con la “maestra che alza le mani, tira schiaffi e botte in testa”.

Il genitore si rivolge ai finanzieri di Partinico che riempiono di microspie e telecamere la classe. Le descrizioni delle scene sono un pugno nello stomaco: “La maestra di sostegno tira l’orecchio, gli dà uno schiaffo sulle mani… un altro schiaffo senza alcun motivo. Non paga gli dà un pizzicotto, scatenando la reazione del bambino per il dolore provocato”.

Ed ancora: “Prende per il cappuccio il bimbo disabile… trattiene il bavero del giubbotto del bimbo disabile per poi trascinarlo a terra”. È un’escalation di violenza: “Dà dei calci al bambino disabile che si trova sotto il banco”. Non si comporta diversamente la collega nei confronti di un altro alunno: “Si avvicina con fare minaccioso… gli lancia due schiaffi con la mano destra”.

Le microspie rendono il quadro ancora più crudo: “Ora basta… ora mi arrabbio… ti faccio piangere”. Dopo qualche istante di pausa si sentono le lacrime del bambino. È a terra e reagisce scalciando. “… i calci alla maestra… no a nessuno… che ti ha fatto la compagnetta… che tu le hai dato… sei monello, sei monello”, dice l’insegnante.

Il momento più drammatico è quello in cui i finanzieri descrivono la scena dell’insegnante che “con il tacco della sua scarpa, dapprima pesta il piede del bambino disabile e successivamente gli pesta il ginocchio”. Non ti permettere più di faccio nuovo”, Urla “nooo hai strappato il foglio… perché hai strappato la pagina? (si sente il rumore degli schiaffi)… minchiaaa… è terribile… mettiti là .., perché è scema è scema… o ti aggrizzi o ti aggrizzu io”.

I toni sono quelli che non ti aspetti in una scuola: “Oggi vi fazzu a facci tanta… ma ora tu rugno… ti ni rugnu navutru”. Ce n’è abbastanza, secondo il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e il sostituto Ilaria De Somma per chiedere l’arresto delle tre maestre. Il gip Maria Cristian Salva accoglie la richiesta e nell’ordinanza di custodia cautelare parla di “sofferenze fisiche e morali intollerabili” inflitte ai bambini.

*Aggiornamento 29/10/2016
“È inaccettabile che la scuola, luogo di crescita e formazione, venga trasformata in teatro di incubi per i bambini. Sono indignato per quelle immagini diffuse dagli investigatori. Lo sono da padre e da uomo delle istituzioni. Come Ministero siamo, e saremo sempre, a fianco della magistratura e faremo le nostre verifiche perché chi ha responsabilità e ha sbagliato deve pagare”. Lo dice il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, commentando l’arresto delle tre maestre della scuola elementare di Partinico (Pa), accusate di maltrattamenti nei confronti degli alunni. “Sabato sarò a Partinico per essere al fianco del dirigente scolastico, degli insegnanti, degli studenti e dell’intera comunità scolastica colpita da questi fatti”. “Non possiamo lasciare i genitori da soli nella gestione di questa vicenda. E dobbiamo ripristinare – continua – l’immagine di una scuola che è altro rispetto ai terribili fotogrammi circolati in rete e sulle tv in questi giorni: le scuole sono presidi di cittadinanza, sono luoghi di inclusione e crescita, sono spazi sicuri per la formazione di tutti gli studenti. La violenza non fa parte della scuola e da queste deve essere espulsa in ogni sua forma. Chi ha sbagliato non deve tornare più ad insegnare. Saremo inflessibili”.


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