"Il centro storico è un far west" |La ribellione dei residenti - Live Sicilia

“Il centro storico è un far west” |La ribellione dei residenti

"Abbiamo già vissuto e viviamo il degrado crescente della mala movida".

CATANIA – Un’accorata lettera in cui chiedono aiuto. Per non vendere tutto e andare a vivere – e lavorare – in altre parti della città. I residenti del centro storico tornano a segnalare l’invivibilità del cuore di Catania, e i soprusi che, di fronte ai vulnus dell’amministrazione, accadono a danno dei cittadni. In questa accorata lettera raccontano una storia. Che potrebbe essere quella di tanti alti catanesi.

“Il centro storico è un Far west senza leggi.

Qualche tempo fa ci saremmo posti la domanda, ma oggi pensiamo sia più corretta come affermazione. Perché è così che noi cittadini di Catania e residenti in centro storico fra Via Gisira, Via Auteri, Via Transito, Via Bozomo, Via Garibaldi, Via Indirizzo, percepiamo la zona – meravigliosa, ma solo sulla carta – dove abbiamo scelto di investire, lavorare, vivere. E invece, quotidianamente, siamo costretti a combattere: contro la delinquenza, sempre più diffusa, contro lo spaccio di alcool a basso prezzo, contro chi pensa che fare impresa o fare attività culturali significa passare musica fino a notte fonda, fregandosene altamente dei disagi recati ai residenti.

Troppo recente la vicenda della discoteca di via Gisira, rimasta aperta per sei mesi in violazione di tutte le norme che regolano i permessi per l’apertura di simili locali. Una vicenda che ci ha costretto, come residenti, a intentare causa civile, poi vinta dal Comitato, e ottenere l’ordinanza di chiusura del Sindaco e la promessa “mai più” fatta dall’Assessore Di Salvo nel corso di un incontro promosso dalla Fabbrica del Decoro.

Noi abbiamo buona memoria ma siamo a Catania e certe vergogne si ripropongono se conviene. E sembra che convenga, a giudicare dall’annuncio da parte dei gestori di voler riaprire, dopo aver effettuato alcuni lavori di adeguamento. La nostra preoccupazione, però, è che si insonorizzazione e rimozione della copertura in amianto non ci sarà traccia. Già la prima volta, d’altronde, il locale ha aperto senza questi accorgimenti, obbligatori per legge.

A questo punto ci chiediamo cosa dovremmo farcene di tutte le rassicurazioni espresse ai residenti da Assessori ( Di Salvo in testa ) e Sindaco. Ricordiamo agli amministratori che questo cuore del centro storico, tutelato dell’Unesco, a due passi dal Castello Ursino, dal Teatro Romano, dalle case del Verga e del Bellini, non è un LUNA PARK! Abbiamo già vissuto e viviamo il degrado crescente della mala movida e proviamo a riassumerlo se qualcuno avesse dimenticato:

– La musica da mezzanotte alle 5 del mattino che impedisce a noi residenti il giusto riposo, con danni per la nostra salute;

– Gli schiamazzi notturni dei clienti, spesso in gruppo, i cori da stadio, le urla che salgono a pari passo con la gradazione alcolica, le risse tra clienti e buttafuori e tra buttafuori e clienti indesiderati, l’arrivo di spacciatori, parcheggiatori abusivi, l’aumento degli scippi e dei furti in zona, insomma problemi di sicurezza e ordine pubblico

– L’edificio ( cosa ne pensa l’Assessorato all’Ecologia? ) ha come ben noto un mastodontico tetto in amianto che sottoposto alle vibrazioni musicali, libera micro particelle che si diffondono nell’area abitata circostante con gravi danni per la salute di tutti, clienti, residenti e alunni e professori della Scuola Vespucci sita a pochissima distanza, turisti.

Chi ha il dovere di vigilare sulla saluta pubblica? Crediamo sia il nostro Sindaco Enzo Bianco. Siamo stanchi del gioco a rimpallo delle responsabilità degli assessorati già sperimentato ampiamente in passato. È evidente che la sicurezza, l’inquinamento acustico, la vivibilità sono requisiti prioritari per l’incremento turistico che nella zona è notevole. Dal turismo il Comune riceve soventi somme utili allo stesso, vedi city tax, e risponde con cosa? Con la totale assenza di servizi, sicurezza e vivibilità per i tanto decantati flussi turistici della città che alimentano realmente le casse comunali e dei commercianti?

Già in passato i turisti ospitati hanno lasciato commenti negativi documentabili in merito, lamentandosi per l’inquinamento acustico, la sicurezza, gli scippi ( vedi giornale Le Parisien che sconsiglia ai turisti il soggiorno a Catania! ), i cattivi odori nauseabondi dell’immondizia che abbonda tra le strade. Se si vuole attrarre il turista in centro storico questo è proprio il modo migliore per farlo FUGGIRE! Vogliamo subito delle risposte chiare da parte di tutti gli organi competenti.

I Residenti del centro storico


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