Mafia, pestaggi e teste di capretto| San Giuseppe Jato, 16 arresti - Live Sicilia

Mafia, pestaggi e teste di capretto| San Giuseppe Jato, 16 arresti

Operazione dei carabinieri. LE FOTO. GLI ARRESTATI. VIDEO.

Il blitz nel Palermitano
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PALERMO – I mafiosi di Monreale provarono ad alzare la testa. E quelli di San Giuseppe Jato, dove da sempre ha sede il mandamento, reagirono con forza. Dalle minacce accompagnate dalle teste di capretto si arrivò ai pestaggi. Le regole andavano rispettate.

Oltre centro carabinieri del Gruppo Monreale hanno esegunito un’operazione fra San Giuseppe Jato, Monreale e San Cipirello. In cella sono finiti boss e gregari della nuova mafia. O meglio, le sedici ordinanze di custodia cautelare colpiscono gli “scampati” al blitz che colpì il mandamento nel marzo sorso. Le indagini di allora fotografavano il clan fino al 2014. Ora si arriva fino ai giorni nostri. E sono giorni dove le cosche fanno soldi con la marijuana. L’ultima piantagione scoperta dai carabinieri del comando provinciale, guidati da qualche giorno dal neo comandante Antonio Di Stasio, è stata scoperta in un casolare di campagna.

Gli arresti dell’ operazione “Nuovo mandamento” del 2013 avevano già rimescolato le carte a San Giuseppe Jato. Si era creato un vuoto di potere. Per colmarlo si erano affrontate due fazioni. Quella guidata dall’anziano Gregorio Agrigento, affiancato da Ignazio Bruno, e quella che faceva capo a Giovanni Di Lorenzo, soprannominato la morte, che intendeva garantire gli interessi dei vecchi capi. A cominciare da Salvatore Mulè, storico capomafia che sta scontando diciannove anni di carcere al 41 bis. Alla fine fu trovata l’intesa e la guerra evitata.

Nel frattempo, però, si decise di punire alcuni personaggi della famiglia di Monreale. Il blitz di oggi fa luce sulla stagione di fibrillazioni. Qualcuno capì che era meglio lasciare la cittadina. Tra un conflitto e un altro i clan del mandamento di San Giuseppe Jato erano anche impegnati a riscuotere il pizzo. Le estorsioni, però, non possono bastare da sole a finanziare i boss e così, come hanno scoperto i militari del gruppo di Monreale, diretti dal tenente colonnello Pietro Sutera, di è deciso di investire nella cannabis. Un affare lucroso stoppato dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice Gugliemo Nicastro che ha accolto la richiesta del procuratore Francesco Lo Voi e dei sostituti Francesco Del Bene, Siro De Flammineis e Amelia Luise.

L’elenco dei coinvolti

Ecco l’elenco degli arrestati nell’operazione Monte Reale dei carabinieri: Antonino Alamia, 52 anni, Sergio Denaro Di Liberto, 42 anni, Ignazio Bruno, 43 anni, Giovan Battista Ciulla, 35 anni, Onofrio Buzzetta, 42 anni, Vincenzo Simonetti, 56 anni, Domenico Lupo, 57 anni, Salvatore Lupo, 28 anni, Giovanni Pupella, 26 anni, Benedetto Isidoro Buongusto, 66 anni, Antonino Serio, 62 anni, Pietro Lo Presti, 32 anni, Alberto Briuccia, 38 anni, Francesco Balsano, 40 anni, Salvatore Billetta, 47 anni. Giovanni Matranga, 54 anni, non è stato arrestato ma gli è stato applicato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.


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