Agrumicoltura, Raia:| “Salvaguardare i nostri territori" - Live Sicilia

Agrumicoltura, Raia:| “Salvaguardare i nostri territori”

La presidente della Commissione Ue all’Ars, Concetta Raia, è stata presente all’incontro sul virus “tristeza” che si è tenuto al Dipartimento di Agraria dell’Università di Catania.

L'intervento
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Catania – “Salvaguardare i nostri territori dagli attacchi imminenti di nuovi devastanti patogeni. L’azione di prevenzione dalle malattie va fatta a monte, partendo dai nostri vivai”. Lo dice la presidente della Commissione Ue all’Ars, Concetta Raia, presente oggi all’incontro sul virus “tristeza” che si è tenuto al Dipartimento di Agraria dell’università di Catania

“Da alcuni anni le politiche di apertura della Comunità Europea, i cambi climatici e l’incremento del mercato di libero scambio (merci) tra i paesi del bacino del Mediterraneo – sottolinea la deputata regionale –hanno esposto la nostra regione a problemi di patologia vegetale causati da patogeni o altri agenti che potrebbero mettere a rischio l’agrumicoltura siciliana”.

Ad oggi i patogeni devastanti sono: il Citrus black spot, il huanglongbing degli agrumi, i ceppi resistance breaking down del virus della tristeza degli agrumi o la recrudescenza di vecchie malattie come l’exocortite degli agrumi.

“L’agrumicoltura da tempo è stata messa in ginocchio dalla “Tristeza” causata dalCitrus Tristeza Virus (CTV)– spiega Concetta Raia –Risulta necessaria l’adozione di materiale vivaistico certificato per contrastare la diffusione, per cui occorre promuovere il ricorso a materiale virus-esente e supportare i vivaisti nel loro ottenimento; Opportuno aumentare i livelli di monitoraggio da parte dei Servizi Fitosanitari Regionali”.

“Uno strumento per fronteggiare tale avversità è l’espianto e il reimpianto con portainnesti tolleranti al CTV, tanto più urgente da mettere in atto dal momento che la gran parte degli impianti è su portainnesto suscettibile al CTV – prosegue – Prioritario mettere in campo azioni di larga scala e misure ad hoc per favorire nuovi investimenti volti alla riconversione produttiva (non attraverso la tecnica del reinnesto, da valutare, invece, l’infittimento ma solo nelle zone dove l’eradicazione non è più possibile), con misure specifiche e fondi facilmente accessibili per gli agricoltori.”

Il comparto agrumicolo siciliano con i suoi oltre 70 mila ettari riveste un ruolo di primo piano nel panorama Nazionale ed Europeo, sia da un punto di vista economico che sociale, interessando circa 80 mila aziende. Fornisce prodotti di qualità e dall’elevato valore nutrizionale, molto spesso espressione tipica dei territori, garantisce reddito ed occupazione. “Il settore sta attraversando un particolare momento congiunturale, con un preoccupante trend di contrazione della domanda interna e conseguente riduzione delle quotazioni – ricorda la parlamentare democratica –e richiede urgenti azioni orientate alla salvaguardia e alla valorizzazione delle produzioni”

“Chiedo all’assessorato, attraverso la programmazione 2014-2020 di incentivare per innovare tale comparto e renderlo un fiore all’occhiello dell’agricoltura Europea puntando sulla produzione di altissima qualità che il nostro territorio è in grado di garantire al resto d’Europa”.

“Bisogna guardare non all’immediato ma a ciò che il mondo ci riserva nel prossimo decennio, soprattutto nell’interesse delle generazioni di giovani imprenditori agricoli che si affacciano ai nuovi mercati e si propongono come leader di prodotti di qualità”

“Bisogna mettere a punto nuove strategie che permetteranno, anche grazie all’attivazione di un nuovo piano agrumi per salvaguardare e valorizzare le produzioni agrumicole regionali, innalzando gli standard produttivi e qualitativi di tutta la filiera agrumicola con l’intento di ottenere entro un quinquennio un comparto agrumicolo moderno, dinamico e che sia in grado di affrontare a testa alta i nostri diretti concorrenti come la Spagna, nonché di essere qualitativamente superiore ai Paesi del nord e sud Africa che offrono prodotti a prezzi decisamente più competitivi dei nostri”.

“In un comparto come quello agricolo non devono esistere anelli deboli che possano pregiudicare la filiera. Tutto questo passa attraverso un’azione di pianificazione che a partire dal vivaio fino alla grande catena di distribuzione non deve presentare falle nel sistema. Oggi il sistema agricoltura deve essere visto esattamente come un qualsiasi altro sistema industriale dove si deve massimizzare la resa e la qualità allo scopo di poter occupare porzioni sempre più importanti del mercato internazionale”.

Le 4 linee programmatiche indispensabili sono: la certificazione delle piante in vivaio al fine di garantire al produttore piante sane che possano dare buoni risultati in tempi brevi; il monitoraggio mediante nuove tecnologie quali il remote sencing, il telerilevamento e la diagnosi in remoto delle principali aree agrumicole della nostra Regione al fine di capire in maniera immediata i principali problemi fitosanitari; l’identificazione della vocazione dei territori al fine di garantire prodotti di qualità che oggi per un mercato come quello italiano rappresenta un carattere distintivo; la salvaguardia dei nostri territori dagli attacchi imminenti di nuovi devastanti patogeni.

“A livello nazionale, poi – conclude raia – chiediamo al Ministero dell’Agricoltura di utilizzare procedure adeguate negli hot spot a della penisola e tramite la Comunità Europea, anche controlli serrati nei punti di accesso delle merci dei Paesi del nord Europa che come è noto sono un importante punto di ingresso della merce proveniente dai Paesi non Europei”.

 

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