Musumeci, "No" al referendum| "Taglia i costi della democrazia" - Live Sicilia

Musumeci, “No” al referendum| “Taglia i costi della democrazia”

Nello Musumeci

Il presidente dell'Antimafia parla pure delle presunte infiltrazioni mafiose nel Pd aretuseo.

SIRACUSA – Un “No” al referendum da coordinatore di “Diventerà bellissima” e una battuta sul “Caso Siracusa” da presidente dell’Antimafia regionale. Stamattina Nello Musumeci ha presentato a Siracusa il comitato provinciale per il No al referendum del 4 dicembre del suo movimento “Diventerà bellissima”: “Questa riforma non taglia i costi della politica, ma i costi della democrazia. Capisco che la dittatura costa meno”, ha detto. E annunciato per il 12, a Palermo, la presentazione del comitato referendario regionale.

Una battaglia aperta per il “No”, dunque, che nella città aretusea vede al fianco di Musumeci l’ex sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, e l’ex assessore regionale Fabio Granata. In platea anche il già assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Ezechia Reale. “Un movimento trasversale – ha sottolineato Musumeci – per vincere la pericolosa aria di rassegnazione che c’è in Sicilia e far tornare protagonista la politica”.

Nel merito del quesito referendario, ha spiegato: “Noi vogliamo davvero superare il bicameralismo. Questa riforma non lo fa: il senato rimane. Non formato da senatori ma da 21 sindaci e 74 consiglieri regionali”. Un pericolo di rappresentanza democratica, secondo Diventerà bellissima, che “diventa più consistente – ha proseguito Musumeci – se si pensa che la Camera per il 70% verrà scelta dai segretari dei partiti: la legge elettorale vota i capilista”. Un accenno ai costi: “Non si risparmia. Dice Renzi che la riforma taglia i costi della politica ma non è vero. Intanto i rappresentanti del popolo non sono un costo della politica, sono un costo della democrazia. Se io fossi venuto stamattina da presidente dell’Antimafia con macchina blu e autista, quello sarebbe costo della politica, ma il gettone di presenza del consigliere o deputato è costo della democrazia. La dittatura costa molto meno”. Infine la proposta: “La riforma è una cosa seria e va fatta con un’assemblea costituente”.

L’accenno al suo ruolo di presidente della commissione regionale Antimafia, nella città aretusea, non poteva non richiamare all’inchiesta che l’organo dell’Ars ha avviato in merito al cosiddetto “Caso Siracusa”. Già audito il sindaco della città, Giancarlo Garozzo, dopo le clamorose dichiarazioni su presunte infiltrazioni mafiose nel suo partito, il Pd, sono fresche le convocazioni per giovedì prossimo per la consigliera comunale Pd Simona Princiotta e il suo legale Giuseppe Calafiore. Musumeci non è voluto entrare nel merito della vicenda: “Sono qui da rappresentante dell’opposizione, non da presidente dell’Antimafia: vanno distinti i ruoli”, ma ha aggiunto che non esiste il problema, per la sua commissione, di essere strumentalizzata. Esiste, invece, una pista che sta seguendo dopo il primo incontro. E questo Musumeci lo ha dichiarato qualche giorno fa, al momento di mettere in calendario le due nuove audizioni: “Ci occupiamo anche del centro commerciale. Vogliamo sentire persone che hanno avuto un ruolo in questa vicenda. Può sembrare disarticolato il problema del centro commerciale, ma noi riteniamo che possa avere una connessione, possa fare anzi da filo conduttore, con la vicenda scoppiata”.

Il riferimento è a un contenzioso tra la società Open land, cui venne negata la concessione edilizia per un centro commerciale, e il Comune di Siracusa, oggi condannato a risarcire. I dirigenti coinvolti però furono assolti dalle accuse di concussione. L’avvocato Calafiore, chiamato in Commissione giovedì, è legale tanto della società Open land quanto della consigliera Princiotta.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI