Alla sbarra "banda degli escavatori" |Poste e rifornimenti gli obiettivi - Live Sicilia

Alla sbarra “banda degli escavatori” |Poste e rifornimenti gli obiettivi

Tutte le richieste di condanna dell'accusa.

il processo
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CATANIA. Variano dai 6 anni e 3 mesi ai 3 anni e 8 mesi le richieste di condanna in abbreviato per dieci degli undici imputati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di reati contro il patrimonio, in particolar modo nei furti con spaccata di bancomat e casseforti. A caratterizzare la gang, non a caso ribattezzata la “banda dell’escavatore”, l’utilizzo della ruspa nei colpi progettati. Grazie al mezzo meccanico il commando riusciva a staccare dalla parete la cassa continua di supermercati e stazioni di carburante o dei postamat degli uffici postali. Un modus operandi utilizzato, secondo l’accusa, in almeno cinque colpi portati a segno tra Acireale, Belpasso, Giarre, Aci Catena e Mineo. Il pubblico ministero Alessandra Tasciotti ha chiesto al Gup di Catania Alessandro Ricciardolo la pena più pesante, 6 anni e 3 mesi, per Giovanni Costanzo, ritenuto il capopromotore, Mario Cantarella e Rosario Fichera. Chiesti, invece, 6 anni per Fabio Longo, 5 anni e 6 mesi per Sebastiano Leonardi e Camillo Costanzo e 4 anni per Gianluca Alfio Cosentino e Sebastiano Granata. Infine le richieste più lievi sono state formulate per i due ionici coinvolti, 4 anni per il giarrese Francesco Rapisarda, più noto come Ciccio Ninfa, e 3 anni e 8 mesi per il mascalese Orazio Mangano. Questi ultimi, infatti, sono accusati solo di complicità nel furto commesso ai danni della stazione di servizio Sp, all’ingresso dello svincolo autostradale di Giarre. Avrebbero concorso nel furto di un autocarro a Mascali, utilizzato poi per trasportare la cassaforte divelta. Il 16 novembre inizieranno le arringhe difensive. L’unico a scegliere il rito ordinario, il ripostese Giuseppe Greco, comparirà il 2 novembre davanti al gup per l’udienza preliminare.

L’INCHIESTA. È il 5 maggio scorso quando gli agenti del Commissariato di Polizia di Acireale pongono fine ad una serie di furti con spaccata, che avevano creato non poco allarme nella provincia di Catania. Scatta l’operazione denominata Caterpillar. Sono 11 i presunti componenti del commando, raggiunti da ordinanza di custodia cautelare. Il loro coinvolgimento nei singoli furti variava a seconda delle necessità e delle “specializzazioni” di ognuno dei componenti. Il gruppo era anche ben attrezzato, potendo disporre di potenti motoseghe a scoppio, usate dai Vigili del Fuoco per gli interventi di emergenza, per riuscire ad aprire le casseforti e prelevare il contante custodito. Non era casuale nemmeno la scelta degli obiettivi da colpire. La banda li sceglieva con particolare scrupolo, quasi tutti lontani dai centri abitati e con vie di fuga vicine, in caso dell’arrivo delle forze dell’ordine.


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