La protesta contro la Ztl, Orlando: | "Non tolleriamo ricatti e minacce" - Live Sicilia

La protesta contro la Ztl, Orlando: | “Non tolleriamo ricatti e minacce”

Il sindaco: "Inaccettabili le forme criminali di controllo del territorio".

PALERMO – “Dopo le manifestazioni di stamattina caratterizzate e preparate nei giorni scorsi da gruppi organizzati con atti di minaccia e intimidazione a commercianti e a loro clienti, dentro e fuori la Ztl, è chiaro a tutti che la zona a traffico limitato, così come è avvenuto per l’area pedonale di via Maqueda, di corso Vittorio Emanuele, di piazza San Domenico e di tanti altri spazi della città, non è soltanto uno strumento di vivibilità e cambio culturale della città contro l’inquinamento atmosferico, ma è anche e soprattutto uno strumento per restituire Palermo ai palermitani e ‘disinquinarla’ da forme di controllo violento inaccettabili, che rendono impossibile ogni dialogo e che dovranno, invece, essere perseguite in ogni sede competente”. Lo dichiara il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in relazione alla manifestazione contro il provvedimento della Ztl che questa mattina ha paralizzato il centro città.

“Era ed è inaccettabile che a Palermo abbiano ancora spazio forme criminali di controllo del territorio registrate con video e foto che in queste ore invadono i social – ancora Orlando -. Dopo quanto avvenuto oggi e dopo le minacce rivolte all’intera città da alcuni partecipanti alla manifestazione – continua il sindaco – mi aspetto che le organizzazioni dei commercianti e degli imprenditori riempiano di comunicati di dissociazione le redazioni cittadine e mi aspetto che i responsabili di violenze e minacce, ripresi e intervistati dalla stampa, rispondano di questo operato davanti alla giustizia. L’Amministrazione comunale su questo, come su qualsiasi altro provvedimento, è pronta a dialogare, confrontarsi e discutere. Certamente – conclude Orlando – non è pronta a tollerare alcuna forma di ricatto e minaccia che ha come unico risultato quello di condizionare Palermo con sub cultura di illegalità e mafia”.


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