Cassazione conferma| la condanna per il maestro - Live Sicilia

Cassazione conferma| la condanna per il maestro

Una vicenda giudiziaria che sin da subito ha diviso l'opinione pubblica.

 

violenza ai minori
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CATANIA – “Ricorso inamissibile”. Con questa decisione la Suprema Corte di Cassazione ha confermato la condanna a sei anni per il maestro catanese Manlio Elia, noto insegnante e icona della pallavolo accusato di violenza ai minori. Il Pg della Cassazione, così come era accaduto per l’accusa in secondo grado, aveva accolto la tesi della difesa che sin dall’apertura del processo di primo grado ha respinto ogni addebito. L’insegnante è difeso dallo studio Trantino, mentre le parti civili sono state assistite dagli avvocati Emanuela Fragalà, Patrizia Impallomeni e Andrea Gianninò.

Una vicenda giudiziaria che sin da subito ha diviso l’opinione pubblica. E’ stato anche creato una pagina facebook per sostenere l’insegnante e, anche, la decisione della Cassazione ha scatenato post di solidarietà e di incredulità per chi descrive il maestro in una persona “meravigliosa”.

L’indagine sul maestro scatta dopo la denuncia di una madre, che decide di rivolgersi alla Questura. Gli investigatori piazzano le telecamere e da quei video verrebbe fuori a detta degli inquirenti “l’insana mania sessuale” dell’insegnante. Elia si è sempre difeso dicendo che si trattava di “una forma di coccole, una forma di contatto, una forma di affettività e di calore umano nel quale io non ho mai assolutamente visto nulla di…cioé non ho mai messo una malizia…”.

Intanto Manlio Elia sta affrontando un nuovo processo penale che nasce sempre dalla stessa inchiesta coordinata dalla pm Agata Consoli. Il procedimento nasce per un problema tecnico legato al tempo della contestazione: il video utilizzato come fonte di prova era successivo al periodo – inserito negli atti della magistratura – in cui si sarebbe consumato il reato. A quel punto il giudice ha emesso la sentenza ed ha rinviato gli atti al pm chiedendo di formulare l’accusa per il periodo che era rimasto fuori dalla contestazione.

 

 

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