CATANIA – Serviva un documento “pulito” per affittare la villetta di Ragalna dove Nuccio Mazzei ha trascorso gran parte del suo anno e mezzo di latitanza. E Gioacchina Fiducia, tra i sedici arrestati dell’inchiesta Target, si sarebbe messa a disposizione del capo dei Carcagnusi e avrebbe fornito la sua carta di identità che è stata abilmente alterata per raggiungere lo scopo e dunque firmare il contratto di locazione. La “falsificazione” sta nel fatto che invece della foto della signora Fiducia era stata inserita l’immagine della moglie di Nuccio Mazzei.
Quando Nuccio è stato catturato, lo scorso anno ad Aprile. La Squadra Mobile, dopo l’irruzione nella villetta di Ragalna di notte, ha perquisito l’abitazione e (oltre all’ascia sotto il materasso) ha trovato il documento di identità alterato. Le indagini hanno portato a comprendere a quale scopo fosse servito. La moglie di Nuccio ha presentato al proprietario dell’immobile la carta d’identità con la sua foto ma con un nome che non avrebbe scatenato l’attenzione degli investigatori.
Gioacchina Fiducia, però, in realtà non è un volto nuovo alle forze dell’ordine. Già nel 2008 a casa sua gli investigatori avevano trovato droga e armi, che le indagini avevano ricondotto alla consorteria mafiosa dei Mazzei. La signora, dunque, non sarebbe un’organica al clan ma sarebbe a disposizione dei Carcagnusi quando serve “per il raggiungimento di determinati scopi” – spiega Antonio Salvago, dirigente della Squadra Mobile. L’accusa per lei è infatti concorso esterno all’associazione mafiosa.
