CATANIA -Continua ad avere strascichi la vicenda Scordia. Nonostante sia passato del tempo, continua a scatenare reazioni la sospensione dal Partito democratico di Salvatore Barresi che, da consigliere comunale, votò la sfiducia al primo cittadino Franco Tambone. A prendere le difese dell’ormai ex rappresentante dell’assemblea civica, è Josè D’Amico, anche lui consigliere democratico. “È un errore voler trasformare un effetto (la sfiducia) in causa, solo per ripulirsi da responsabilità che non fanno onore ad un partito – afferma. Se un circolo politico decide di ragionare è per liberarsi dell’ignoranza, ed è evidente che si ricerca il sapere solo al fine di sapere e non per riabilitarsi agli occhi della comunità.
Penso che sulle polemiche non si costruisce nulla e neanche sulle accuse, però prendere atto che certe scelte come la sfiducia vanno discusse è sinonimo di crescita politica. Bisogna capire che a volte ci sono fasi molto dolorose nel processo che conduce alla maturità di una classe dirigente, capace non solo di amministrare, ma che abbia anche una grande passione politica. Aver votato contro la sfiducia – conclude – non significa deresponsabilizzare il Sindaco e il Segretario del circolo su come è stato gestito il tutto”.
