Misterbianco, guasto al depuratore |Liquami sversati nel terreno - Live Sicilia

Misterbianco, guasto al depuratore |Liquami sversati nel terreno

La denuncia di alcuni consiglieri comunali. L'assessore Vecchio: "Tecnici già sul luogo".

rischio ambientale
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MISTERBIANCO – Liquami dal depuratore di Misterbianco, e sospetto inquinamento. Tra le colline del parco del Sieli, dove sorge l’impianto di depurazione delle acque del Comune etneo, da un paio di giorni stanno fuoriuscendo e riversando nel terreno, luogo di pascolo e limitrofo, tra l’altro, al torrente Cuba. L’allarme lo lanciano i consiglieri comunali della IV e dell’VIII commissione consiliare permanente, dopo un sopralluogo nell’area. “L’altro ieri abbiamo verificato come, forse per la rottura di una vasca, i liquami del depuratore si siano riversati nel terreno”.

I rappresentanti del Consiglio comunale hanno interpellato la ditta che gestisce l’impianto che avrebbero sottolineato la necessità di un ingente investimento per riparare la struttura”. Insomma, pare che la soluzione a quella che sembra essere una potenziale bomba ecologica, sia difficile da affrontare nell’immediato, anche se l’assessore all’ambiente del Comune di Misterbianco, Angela Vecchio, conferma di aver inviato i tecnici per un sopralluogo. “I tecnici degli uffici comunali sono sui luoghi – sottolinea la delegata del sindaco Di Guardo -e quanto prima invieremo la relazione all’assessore regionale, Vania Contrafatto, per capire come intervenire, salvaguardando prima di tutto il territorio e la salute”.

In ogni caso, quanto prima, i consiglieri delle commissioni Ambiente e Bilancio, terranno una conferenza stampa, anche per denunciare la distruzione dell’impianto di compostaggio, mai attivato e di cui oggi rimane appena lo scheletro. Una questione che pero sarebbe responsabilità proprio dell’amministrazione comunale. Come spiega l’assessore. “Tutto è legato alla nostra richiesta di ampliare l’impianto che, così come è risulta antieconomico – afferma la Vecchio – tanto è vero che il primo bando per la gestione è andato deserto e che al secondo, l’impresa che si è presentata, ha rinunciato, proprio per l’antieconomicità della struttura”. da qui la richiesta alla Sovrintendenza del nulla osta – per via di un vincolo paesaggistico – per l’ampliamento. “Nulla osta negato – continua l’assesore – negato perché quando fu realizzato l’impianto, fu realizzato in modo difforme rispetto a quanto autorizzato. Per questo – conclude – si è reso necessario smantellare quello esistente”.


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