Palermo: crisi d'identità |Senza tenuta mentale - Live Sicilia

Palermo: crisi d’identità |Senza tenuta mentale

Squadra allo sbando, rosa qualitativamente limitata: lo dicono i numeri, il gioco espresso e la classifica.

calcio - serie a
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PALERMO – Non è arrivato il terzo 1-4 di fila per merito di un palo (sulla botta di Thereau) e della scarsa lucidità degli attaccanti dell’Udinese, al termine di una gara parecchio dispendiosa sotto il profilo squisitamente fisico. Ma la portata della disfatta è identica se non addirittura ancora più grave rispetto a quelle contro Torino e Roma. Il Palermo gira a vuoto a prescindere dal valore tecnico e dall’atteggiamento tattico degli avversari. Rosa ancora una volta messi sotto e costretti a ingoiare il rospo della sesta sconfitta su dieci gare. Zero punti e due gol al “Barbera” in cinque partite: bisognerebbe chiedere scusa alle 6323 persone che hanno deciso di sottoscrivere l’abbonamento. Lo spettacolo offerto è inaccettabile. Mentalmente la squadra non riesce a rimanere sul pezzo per più di mezz’ora: nelle ultime tre gare canovaccio simile, svolgimento della trama diverso e identico finale.

Non è (solo) una questione di allenatore. Non era l’apparente distacco emotivo di Ballardini, non è la sfrontatezza di De Zerbi. La rosa non è all’altezza del campionato di serie A. Gettare la croce addosso all’allenatore bresciano sarebbe semplice e scontato: sia chiaro, le sue responsabilità sono evidenti, ma figlie di una ricerca senza soluzione di continuità che continua a non produrre risultati. Lo sterile equilibrio creato da una rete di passaggi tanto fitta quanto inconsistente è saltato appena gli avversari hanno smascherato il trucco dietro cui il Palermo provava a nascondersi. Il primo quarto di torneo è stato mandato in archivio e i rosanero scoprono di non avere un’identità, come dimostrano le innumerevoli rivoluzioni tattiche proposte durante l’attuale gestione tecnica: 4-3-3, 4-1-4-1, 3-4-2-1, 4-2-3-1. No, non è versatilità. Anche perché i risultati dicono ben altro.

Risultati frutto di numeri impietosi: tre reti messe a segno (le ultime due su fortuite deviazioni avversarie) e nove subite in 270′ da una squadra che può fare affidamento, se così si può dire, sul penultimo attacco e sulla terzultima retroguardia del torneo. Due reparti per nulla sostenuti da una linea mediana quasi mai capace di imbastire la manovra così come di fare filtro. Impietoso anche il dato sulle vittorie ottenute: appena una, a Bergamo, quando più di mezzo girone d’andata è volato via. Continuare a maledire il pari rimediato dalla Sampdoria nel match disputato a inizio ottobre a Marassi vuol dire avere una visione miope. Il Palermo è una squadra in crisi, con una rosa qualitativamente limitata: lo dicono i numeri, lo conferma il gioco espresso, lo ribadisce la classifica, lo ratificano le ultime tre prestazioni. Lunedì match sul campo del Cagliari: una serata di Halloween da brividi. Quasi scontata la domanda da rivolgere a De Zerbi: dolcetto o scherzetto?


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