L'intervento di Napoli riapre le spaccature nel Pd locale - Live Sicilia

L’intervento di Napoli riapre le spaccature nel Pd locale

C'è il caso Caputo nel nuovo scontro tra la Vadalà e Distefano.

CATANIA – Il caso Caputo e, ancor più, il soccorso bianco offertogli dal segretario provinciale dem, Enzo Napoli, fanno riesplodere un incendio che covava da anni nel Pd di Belpasso. Un partito diviso in due, o giù di lì, con tanto di scomuniche trasversali. Una storia da ricostruire con ordine. A partire dal dato che il titolare del circolo locale è quel Nunzio Distefano che alla notizia dell’ingresso del sindaco nei Liberal di Enzo Bianco si è chiuso a testuggine. La titolarità del suo mandato è stata confermata dal congresso di circolo celebrato appena due anni fa. A contendergli la carica si schierò, allora, Fiorella Vadalà, vicina a Giuseppe Aiello, e attuale vice presidente del Consiglio comunale, ma eletta nel Megafono e che a sua volta sostenne la candidatura a sindaco di Luciano Mirone. L’assalto fallì tra i veleni. Tant’è che i verbali congressuali finirono sul tavolo della commissione provinciale di garanzia del partito, confermando però la legittimità dell’elezione di Distefano.

Un partito spaccato, dunque: non solo negli uomini ma anche nella valutazioni, manco a dirlo, dell’operato di Carlo Caputo al Comune. Apertura o chiusura, ecco il dilemma. Di mezzo c’è un combinato scomposto tutto da decifrare: perché se Distefano è il leader della maggioranza interna del Pd belpassese; seduta nelle istituzioni c’è invece la Vadalà, che di suo ha già avviato un canale di comunicazione con l’attuale Amministrazione.

La nota di ieri di Enzo Napoli non ha fatto altro che scatenare un fuoco incrociato a mezzo stampa. Apre le danze la Vadalà: “In merito alla adesione del sindaco Carlo Caputo a Liberal Pd ed alla contestazione del coordinatore ‘solitario’ del circolo di Belpasso – così lo definisce –  vi consegno le seguenti riflessioni: la sottoscritta Fiorella Vadalà, vicepresidente del Consiglio Comunale di Belpasso, iscritta al Partito democratico e unica componente del gruppo Pd in Consiglio, assieme a numerosi iscritti Pd, da oltre due anni sostiene l’azione amministrativa della coalizione Caputo. Insieme al gruppo d’iscritti che ha sostenuto questa scelta, reputiamo positivo l’ avvicinamento del sindaco al Partito democratico, da tempo preannunciato e conseguenza del percorso politico dello stesso Carlo Caputo”. E ancora: “Infine – continua la Vadalà – si teme che i comunicati prodotti da questo ‘coordinatore’ siano, in realtà, riflessioni personalistiche, dettate da antipatie personali e non da analisi politiche collettive e condivise. Per tale ragionevole sospetto abbiamo richiesto l’intervento degli organismi superiori del partito”.

Non sta a guardare Nunzio Distefano, che replica non solo alla Vadalà, ma anche a Napoli e alla sua sostanziale uscita dal vago sapore di delegittimazione: “Le istanze superiori del Partito e le loro prerogative sono state, sono e saranno sempre rispettate, ma tutto questo non serve a mutare ciò che è stato democraticamente sancito dal circolo “Martinez” e deliberato dal Comitato dei Garanti dell’Unione Provinciale di Catania. Sicché – continua – lo stesso rispetto deve essere portato per chi ha la titolarità della rappresentanza politica a vari livelli territoriali, dal nazionale al locale”.

Se la guarda a distanza Carlo Caputo. Scegliendo, tuttavia, l’occasione delle festività del 4 novembre, festa dell’Unità nazionale, per lanciare un messaggio urbi et orbi. “La partecipazione alle cerimonie ufficiali – ha detto il sindaco – di studenti, genitori, baby sindaci e baby Giunte, nonché delle Associazioni, punta a diffondere fra i giovani un messaggio di pace e di legalità, nonché di cittadinanza attiva, commemorando i caduti di tutte le guerre, in un momento storico particolarmente delicato com’è quello attuale. Le Istituzioni tutte avranno modo di creare momenti di riflessione sulla problematica della pace, sul rispetto dei diritti e dei doveri civili e democratici, e sulla tolleranza nelle diversità culturali”.

 


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