“Ha vinto Trump, Crocetta a casa” | Sicilia, gli effetti delle elezioni Usa - Live Sicilia

“Ha vinto Trump, Crocetta a casa” | Sicilia, gli effetti delle elezioni Usa

Dalla soddisfazione della famiglia Figuccia alle ricadute sul sindaco di Siracusa.

Satira politica
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PALERMO – La famiglia Figuccia ci ha sempre creduto. E così, il deputato regionale Vincenzo, il consigliere comunale Angelo e gli altri consanguinei che stanno invadendo il mondo grande e piccolo della politica siciliana, possono esultare. “Viva Trump, e Orlando a casa”. Che c’entra Orlando, direte voi? Lo spiega con un suo tempestivo comunicato proprio l’onorevole di Forza Italia Vincenzo: “Con l’affermazione di Trump ritornano i valori naturali della vita in politica, ai quali con la mia famiglia abbiamo sempre creduto. L’Italia con Trump e Putin riprenda il cammino interrotto per colpa della Clinton e di Obama che hanno generato la guerra in Libia con la Merkel e Sarkozy”. E, come è noto, dalla Merkel a Leoluca Orlando il passo è breve. Del resto, il sindaco di Palermo non si è formato anche in Germania? “Adesso Renzi, Crocetta e Orlando – l’invito di Figuccia – vadano tutti a casa. Le lobby pseudo progressiste che hanno rovinato il mondo escono sconfitte dalla vittoria di Trump, che racconta lo scollamento tra il popolo e le logiche del potere e dei palazzi”. Adesso si cambia insomma.

E in tanti non hanno resistito, soprattutto sui social network a commentare le elezioni americane. “Alla fine – ha detto ad esempio il deputato di Sinistra Italiana, Erasmo Palazzotto – anche gli Stati Uniti hanno il loro Berlusconi. Questa volta è stata l’Italia a fare tendenza”.

E in Italia presto si voterà. E così, ecco all’orizzone l’effetto-Trump sul referendum costituzionale. Ne parla, ad esempio, su Facebook il presidente della commissione Antimafia all’Ars Nello Musumeci: “Quando il popolo vota – ha detto – ci vuole grande rispetto. Oggi il popolo vota contro le burocrazie e contro l’establishment. Non passano le mezze misure, non passano le zone grigie. Posizioni nette e chiare. Prima la brexit, adesso le elezioni americane. Il 4 dicembre tocca a Renzi. Si vota ‘No’”. Da un presidente dell’Antimafia a un ex come Beppe Lumia, ecco che il discorso si allarga e si fa ancora più serio: “Ci troviamo – ha scritto sul proprio blog – al cospetto di un passaggio storico. Vedremo. Non è escluso che la forza della democrazia americana sappia integrare nelle proprie regole e consuetudini anche un personaggio di rottura come Trump e gli interessi che esso rappresenta. Una complessa, bella e per certi versi intrigante sfida per le istituzioni e la società americana. Strada facendo capiremo e valuteremo. Ma in attesa delle “lezioni americane” dobbiamo anche interrogarci sul semplice fatto che anche per l’Europa si apre una sfida”.

Insomma, Lumia vola alto. E con lui, anche l’assessore alla Mobilità del Comune di Palermo, Giusto Catania, che per qualche minuto esce fuori dal centro storico delimitato dalla Ztl per respirare un po’ di politica internazionale: “La vittoria di Trump impone una riflessione sugli errori del passato e su future strategie politiche. In Europa e in Italia”. Intanto raccoglie la buona notizia del flop della manifestazione contro la Zona a traffico limitato, poi magari, si rifletterà pure sulle sfide interplanetarie.

Ma mentre qualche siciliano vola alto, c’è chi ha problemi un po’ più… locali. Che in qualche modo potrebbero essere risolti dall’esito delle elezioni americane. A Siracusa, ad esempio, dove, per Edy Bandiera, fino a poche settimane fa deputato dell’Ars con Forza Italia, la vittoria di Trump potrebbe ricadere sul sindaco Giancarlo Garozzo: “Mi sa – la sua riflessione su Fb – che per il Partito Democratico è iniziata la sconfitta planetaria… Dopo gli State, adesso, Renzi, Crocetta e Garozzo preparate gli scatoloni e toglietevi dai…faldoni!”. Intanto, ad allontanarsi un po’ dall’Italia potrebbe essere, invece, il leader a Palermo del Movimento di Salvini, cioè Francesco Vozza. Dopo aver sobriamente commentato la vittoria di Trump (“Ha sfidato l’establishment, gli speculatori di Wall Street, la casta politica, i poteri forti, i giornalisti, le tv e persino il suo stesso partito. L’America è salva e forse anche il mondo”) ha diffuso agli internauti la lieta novella: “Come promesso, nei prossimi 4 anni della Presidenza Trump andrò a visitare gli States per la prima volta”. Una notizia attesa da mezzo mondo.


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