“Brogli e Camere di Commercio” | Dichiarazione di guerra a Crocetta - Live Sicilia

“Brogli e Camere di Commercio” | Dichiarazione di guerra a Crocetta

Dalle associazioni di categoria una diffida: “Irregolarità nell'accorpamento in Sicilia orientale”

PALERMO – Un documento durissimo. Una dichiarazione di guerra anche nei confronti del presidente della Regione Crocetta e dell’assessore alle Attività produttive Mariella Lo Bello sui quali è piombata una pesantissima “diffida” a procedere con gli atti per l’accorpamento delle Camere di commercio della Sicilia orientale. Un atto, quello sottoscritto da Confindustria, Sicilia Impresa, Confimprese, Cna, Claai, Confartigianato, Confesercenti, Lega Coop, Confcooperative, Assoimprese, A.g.c.i, Un.I.Coop, che è stato inviato anche al Procuratore della Repubblica di Palermo Francesco Lo Voi.

Assenza di trasparenza e minaccia al principio di legalità nel corso delle procedure di accorpamento tra le Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa. Queste, in estrema sintesi, le motivazioni alla base della diffida verso il Presidente della Regione, responsabile ultimo delle contestate procedure di accorpamento. La nuova normativa prevede la fusione delle vecchie Camere in quattro grandi enti: quello di Palermo-Enna; Agrigento-Caltanissetta-Trapani; Catania, Ragusa e Siracusa. Resta fuori dalle fusioni, invece, Messina. Una “guerra”, dicevamo, che vede da una parte associazioni che fanno a Confindustria (uno degli esposti che ha segnalato le anomalie è proprio della Confindustria siracusana, mentre uno speculare è stato presentato dalla Confcommercio di Palermo), dall’altra a Pietro Agen.

“Non una guerra contro qualcuno o, peggio, una lotta per le poltrone – dichiarano le associazioni di categoria – ma una presa di posizione netta a favore della trasparenza e della legalità, due principi di cui proprio il Presidente Crocetta, anche a rischio della sua stessa vita, si è fatto portavoce nel corso della sua carriera politica”.

Secondo le associazioni, la richiesta di una commissione di verifica delle procedure di accorpamento, in un primo tempo approvata con determina dall’assessore Lo Bello, non solo è stata successivamente disattesa “ma addirittura sono stati varati provvedimenti in sfregio proprio a quella richiesta, basandosi esclusivamente sui controversi dati e rilievi del commissario ad acta per l’accorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa dottor Alfio Pagliaro la cui condotta, a seguito delle nostre denunce, è tuttora al vaglio della Magistratura amministrativa e penale oltre che oggetto di una specifica interrogazione parlamentare da parte dell’onorevole Gianpiero D’Alia”.

E le “anomalie” sarebbero diverse. Soprattutto legate alla corretta rappresentanza delle imprese all’interno delle associazioni. Iscrizioni “fantasma”, in qualche caso, secondo le tante segnalazioni giunte in assessorato. Ma che potrebbero essere decisive per la futura suddivisione dei seggi in enti fondamentali che entrano anche, tra le altre case, nel “gioco di potere” degli aeroporti siciliani.

“Fin dal mese di dicembre 2015 – si legge nella diffida delle associazioni inviata a Crocetta – abbiamo avuto modo di rivolgerci per iscritto a Lei, o all’Assessore competente della Giunta da Lei presieduta, lamentando gravissime anomalie nella procedura: denunciando l’emersione sospetta di migliaia di duplicazioni di iscrizioni di imprese ad associazioni di categoria; segnalando la partecipazione di associazioni sconosciute e pressoché inesistenti; rilevando la comunicazione, da parte di talune associazioni, di dati falsi sull’adesione di numerose imprese, sconfessati dalle imprese stesse con formali dichiarazioni di non appartenenza; lamentando l’ingiustificata sostituzione dei dati presentati, contraria alle indicazioni della legge e dei regolamenti; protestando per verifiche effettuate da detto Commissario ad acta anch’esse all’evidenza contrarie alle norme, alle prassi ed agli stessi regolamenti da egli emanati, tutte gravi anomalie che hanno condizionato, e addirittura capovolto, l’esito della procedura medesima”.

Ombre che non sarebbero state fugate, con la nomina del commissario Pagliaro, individuato dal governo Crocetta. Un commissario, affondano le associazioni nella diffida “iscritto nel Registro degli indagati, presso la Procura della Repubblica di Catania con ipotesi di reato contestate nell’ambito appunto delle condotte a suo tempo a Lei rappresentate”. E ancora, le associazioni puntano il dito anche contro le dichiarazioni pubbliche di Lo Bello e Crocetta, secondo i quali i “controlli esterni” sulle procedure di accorpamento spettavano al Ministero per lo Sviluppo economico: “Prima il Direttore Generale del MISE e poi il sottosegretario al MISE onorevole Gentile – annotano le associazioni nella diffida – rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, avevano chiarito che i controlli competevano alla Regione, come d’altra parte chiunque avrebbe potuto rilevare posto che è stato un membro del Suo governo ad emettere il primo decreto e sarà infine con un Suo decreto, firmato nella qualità di presidente, a compiersi l’atto finale della procedura citata”.

Durissimo quindi l’avvertimento lanciato dalle associazioni datoriali di Catania, Siracusa e Ragusa firmatarie del documento: “auspichiamo che si attenda ormai l’imminente arrivo della Legge Madia sulla riforma della pubblica amministrazione., contenente con precisione e chiarezza le nuove procedure per gli accorpamenti ma qualora la diffida fosse disattesa – concludono – riterremo direttamente e personalmente responsabili per i danni causati sia il Presidente Crocetta sia l’assessore Lo Bello”.


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