Enzo Maiorca verrà cremato | L'ultima volontà del re degli abissi - Live Sicilia

Enzo Maiorca verrà cremato | L’ultima volontà del re degli abissi

Folla di amici e semplici cittadini nella camera ardente allestita all'interno del palazzo comunale.

SIRACUSA – Enzo Maiorca verrà cremato. Ha vergato di suo pugno questa volontà. Ha voluto che le sue ceneri vengano disperse in un giorno di primavera quando soffia il Ponente. “E sa perché quando c’è Ponente?”, chiede la figlia Patrizia accanto alla salma del padre nella camera ardente allestita al palazzo di città di Siracusa. “Perché con quel vento l’aria è tersa – spiega con le parole del padre -, il mare è bello, liscio e pulito come adatto a noi subacquei. Ma non solo questo. Il Ponente è un vento impetuoso che porta lontano: un modo affinché le ceneri possano andare più lontano possibile, magari verso la sua amata Grecia che lui aveva come punto di riferimento di una maniera diversa del sentire”. E così Siracusa, Grecia d’Occidente, avrà definitivamente il suo mito: Enzo Maiorca.

La camera ardente del campione d’immersione e di battaglie ambientaliste, venuto a mancare all’alba di domenica a 85 anni, è allestita nel salone Borsellino di Palazzo Vermexio, a piazza Duomo, nel cuore di Ortigia. Migliaia di persone da ieri pomeriggio si alternano per portare un saluto. Messaggi di cordoglio sono arrivati dalle più alte cariche istituzionali, dal presidente del Consiglio Matteo Renzi al presidente del Coni, Giovanni Malagò. Ma se si chiede alla figlia Patrizia quale di questi attestati l’abbia colpita di più finora, risponde così: “Mi ha colpito una donna anziana, ortigiana, che vedeva papà sempre a passeggio in Ortigia. Mi ha detto: ‘Non deve essere triste. Sono venuta a salutare il mio mito e i miti non muoiono mai’. Ancora il mito. E ancora il Ponente: “Papà è stato ricoverato a Augusta una settimana – racconta ancora Patrizia -. Prima che capissimo che non c’era più nulla da fare e ce lo portassimo a casa è cambiato il tempo e s’è messo il vento di Ponente. Cielo terso, mare liscio sotto costa, vellutato: quando ho visto questo cielo e quel mare ho pensato: papà se ne sta andando”.

Il sindaco, Giancarlo Garozzo, che ieri ha speso parole commosse per la morte di Enzo Maiorca (“In una di quelle giornate di sole in cui il mare del Porto grande a Siracusa sembra immobile e si mostra in tutta la sua bellezza, ci ha lasciato un nostro grande concittadino. Grazie Enzo, buon viaggio”) ieri è rimasto nella camera ardente accanto alla salma e alla famiglia Maiorca tutta la sera. Per martedì, giorno in cui verranno celebrati i funerali, alle 10 in cattedrale, ha proclamato il lutto cittadino: bandiere a mezz’asta negli uffici comunali e negli uffici pubblici dalle ore 8 alle ore 14. Nella camera ardente, fruibile ancora per tutta la giornata di oggi, scorre un video che riassume tutta la personalità di Enzo Maiorca. L’hanno girato due anni fa alcuni ragazzi durante un corso per subacquei. La famiglia non l’aveva mai visto. Insieme con l’altro video in cui Maiorca racconta la leggenda dell’amato luogo della Pillirina (pezzo di costa difeso insieme a un comitato di associazioni ambientaliste da quelle che hanno definito “aggressioni speculative”) in rete sta già diventando virale. Martedì i funerali in cattedrale saranno celebrati da don Rosario Lo Bello, suo amico e vicino a lui nelle tante battaglie ambientaliste. Da più parti arrivano già le richieste di intitolare a lui l’Area marina protetta del Plemmirio, e di istituire presto a suo nome la riserva dell’amata Pillirina. Intanto, però, una volta che il Ponente avrà portato in Grecia le sue ceneri, Siracusa – Grecia d’Occidente – avrà finalmente il suo mito.

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