Il consiglio comunale di Siracusa |vuole denunciare "Le Iene" - Live Sicilia

Il consiglio comunale di Siracusa |vuole denunciare “Le Iene”

La proposta dell'opposizione trova sponda nel presidente. ma l'avvocatura comunale ha dubbi.

"Danno d'immagine"
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SIRACUSA – In consiglio comunale si pensa di denunciare le Iene per danno d’immagine nei confronti della città: la proposta, arrivata curiosamente dell’opposizione, ha trovato sponda nel presidente dell’assise Santino Armaro. Ma ha già suscitato perplessità nell’Avvocatura comunale: “Non credo ci sia l’offesa nei confronti della città – ha già detto su due piedi l’avvocato Bianca -. Mi sembra più una questione che si dirima sul piano personale: sono stati fatti nomi e cognomi delle persone coinvolte, perché dovrebbe risentirsene chi non è stato nominato?”. A scuotere gli organismi politici siracusani il servizio della Iena Dino Giarrusso, andato in onda martedì sera. Nel servizio si riassume parte di quanto è già stato scritto in questi mesi e documentato con atti della Procura: “Dodici inchieste che coinvolgono la macchina amministrativa, circa settanta indagati tra cui politici e dirigenti comunali”. Che non sono ovviamente condanne, ma sono un fatto politico rilevante del quale la Iena ha chiesto conto pure al primo cittadino, Giancarlo Garozzo. Nel mirino sono finite soprattutto le indagini che riguardano le gestioni di asili nido, impianti sportivi e servizi sociali. E quelle sulle presunte mazzette attorno all’appalto Manutenzioni. Tutte inchieste che hanno portato la Procura della Repubblica di Siracusa a emettere avvisi di conclusione d’indagine. Provvedimenti della Procura alla mano, Giarrusso, alla maniera delle Iene, ha sottoposto a incursione il consigliere comunale Alberto Palestro (indagato nell’ambito della concessione di impianti sportivi), citato i consiglieri Roberto Di Mauro e Giuseppe Assenza, indagati anche loro a causa di quanto ritenuto dalla Procura “ingiusti profitti” (di centinaia di migliaia di euro l’uno e di milioni l’altro), nell’ambito della gestione degli asili nido. All’ex presidente del Consiglio comunale Leone Sullo è toccato l’ascolto della registrazione mentre quella che parrebbe la sua voce chiede alla grade accusatrice, la consigliera comunale Simona Princiotta, di “darsi una calmata”. Nel servizio delle Iene ripercorsi anche i due attentati subiti dalla consigliera Princiotta, dalle cui denunce è partita la maggior parte delle inchieste. Messo in difficoltà pure il sindaco Garozzo sulle gare degli asili nido: due cooperative, vicine alle famiglie di due consiglieri comunali, si sono aggiudicate l’appalto senza essere in regola con il Durc. Dopo la messa in onda del servizio il sindaco aveva già parlato di “realtà vista con occhi strabici”. “Spetta alla magistratura – aveva aggiunto – attribuire le condanne e definire i colpevoli. Servizi montati ad hoc come quello andato in onda, tendono a mettere in atto odiose generalizzazioni e parzialissime ricostruzioni”. Fin qui, insomma, tutto secondo copione. Curioso, invece, quanto è seguito in consiglio comunale, dove i consiglieri hanno dedicato alla vicenda metà di una seduta consiliare. E dai banchi dell’opposizione è arrivata la richiesta: “Siamo di fronte a un grave danno d’immagine della città – ha riassunto il consigliere Salvo Castagnino – che è stata definita la più inquisita d’Italia. Ci saranno pure le persone più inquisite ma ci sono anche le persone più oneste d’Italia. Siracusa deve essere tutelata dal suo consiglio comunale: pertanto chiedo al presidente di attivare l’ufficio legale dell’ente per procedere contro gli autori del servizio trasmesso per il danno d’immagine che ne è venuto per la città”. Proposta che ha trovato subito sponda nel presidente del consiglio comunale, Santino Armaro: “In presenza dei presupposti per farlo – ha detto – sicuramente lo faremo”. Ma come detto, l’Avvocatura comunale ha già mostrato le sue perplessità: “Su due piedi mi pare difficile – ha detto il dirigente Affari legali, Salvatore Bianca -. Le Iene si muovono sulla base di atti. Sanno come evitare di essere citati in giudizio e rispondere di eventuali danni. E poi non credo ci sia l’offesa nei confronti della città, semmai nei confronti degli amministratori. Non credo si possa parlare di danno all’immagine della città, forse a un corpo politico amministrativa, come dire ‘siamo coinvolti tutti come consiglio comunale , senza fare distinzioni’. Ma anche quello mi pare un poco difficile perché c’erano nomi e cognomi delle persone, non credo si possa sentire coinvolta una persona che non è apparsa né è stata nominata”.


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