La mafia non è mai al verde| Sequestro da 4 milioni di euro - Live Sicilia

La mafia non è mai al verde| Sequestro da 4 milioni di euro

Indagine fra San Lorenzo e l'Uditore, a Palermo. Sigilli ad appartamenti, imprese e conti correnti.

POLIZIA TRIBUTARIA
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PALERMO – I soldi della mafia non finiscono mai. Un tesoretto da quattro milioni e duecento mila euro è stato sequestrato dal Nucleo di polizia tributaria. Le indagini riguardano Pietro Mansueto, Marcello Coccellato e Salvatore Sansone. Il provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo colpisce appartamenti, terreni, un autolavaggio, un’impresa di movimento terra e disponibilità finanziarie.

Di Mansueto, 56 anni, il pentito di San Lorenzo Francesco Franzese raccontò che era un prestanome dei boss Lo Piccolo. Gli hanno sequestrato sette immobili e undici rapporti bancari. Sempre Franzese, assieme ai collaboratori Salvatore Giordano e Manuel Pasta, tirarono in ballo Coccellato, indicato come il “responsabile” della raccolta dei soldi delle estorsioni alla Marinella, una borgata al confine con Tommaso Natale. Il sequestro nel suo caso riguarda un’impresa di movimento terra e diversi conti correnti. Infine ci sono l’autolavaggio, l’appartamento di nove vani e i conti correnti di Salvatore Sansone, 29 anni. Cognome storico il suo nel rione Uditore. Nel maggio del 2015 è stato arrestato per mafia. Secondo gli investigatori, Sansone aveva due compiti: sostenere economicamente i familiari dei detenuti e mantenere i rapporti con gli esponenti delle altre famiglie mafiose della città. Chi se non Sansone avrebbe potuto e dovuto accollarsi il mantenimento dei familiari del capomafia ergastolano Nino Rotolo, di cui è anche nipote.

Le indagini della Procura e dei finanzieri del Gico, Gruppo investigazione criminalità organizzata, hanno dimostrato “l’esistenza di un’evidente sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati”.


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