Pure Vodafone ha il sito trappola | Troppe truffe, ma chi ci difende? - Live Sicilia

Pure Vodafone ha il sito trappola | Troppe truffe, ma chi ci difende?

Navigare attraverso le strabilianti vie del web ha i suoi pericoli: se il dito 'sbanda' si rischia di finire nei guai. Ecco cosa accade...

Il caso
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Se, malauguratamente, tu sbandi con la macchina e ti affossi in una cunetta, lo Stato corre a soccorrerti. Certo, arriva pure la Polstrada che vuole e pretende ogni spiegazione e ogni documento. Ma se – Dio non voglia – hai sbattuto la testa i bravi poliziotti chiamano pure l’ambulanza e ti accompagnano al pronto soccorso.

Tutto questo per dire che, se invece navighi attraverso le strabilianti vie del web e malauguratamente ti sbanda il dito, tu finisci senza speranza nei guai; anzi nelle mani di rapinatori che ti spellano ogni mese senza che tu abbia la possibilità di salvarti. Non solo. Questi rapinatori telematici agiscono indisturbati perché gli organi dello Stato – dall’Antitrust alla Guardia di Finanza, dalla Polizia postale all’Agicom – fanno finta di non vedere: non per cattiveria o per ignavia; spesso per il timore di trovarsi di fronte a un mondo tanto enorme quanto sconosciuto.

Racconto subito che cosa mi è successo. Nel giugno dell’anno scorso, preso dalla frenesia da iPad, acquisto da Vodafone un banalissimo apparecchietto che consente di avere una sorta di Wi-Fi tascabile: se ti trovi con l’iPad in una stanza dove internet non arriva, l’apparecchietto della Vodafone risolve il problema. Costo: 160 euro l’anno, Iva compresa. Unica pretesa della compagnia telefonica: il canone deve essere pagato tramite carta di credito.

Bene. Dopo qualche tempo, guardando l’estratto conto della carta, mi accorgo che Vodafone ha prelevato non solo il legittimo canone ma anche una cifretta bimestrale pari a 40 euro. Vado di corsa al negozio Vodafone per chiedere informazioni e lì apprendo che, navigando con l’apparecchietto, mi era forse sbandato il dito. E che di conseguenza risultavo – a mia insaputa -abbonato a un sito da me sconosciuto: Go content. Un abbonamento costoso: cinque euro a settimana. Praticamente una rapina. Che, guarda caso, il rapinatore incassava tramite Vodafone, tanto da farmi nascere il sospetto che Go content fosse una emanazione di Vodafone.

Ma chi potrà accertarlo? Forse l’Antitrust forse la Polizia postale. Ultimo dettaglio. Go content, dopo avermi sottratto quaranta euro ogni due mesi, avrebbe dovuto emettere una fattura, quantomeno uno scontrino fiscale. Ma se n’è guardato bene, perché io mi sarei subito chiesto: ma chi è questo Go content? E a che titolo ha prelevato queste somme dalla mia carta di credito? Domande che giro immediatamente alla Guardia di Finanza o chiunque abbia ancora voglia in questo paese di lottare contro l’evasione fiscale. Capisco che Vodafone è una compagnia gigantesca, un colosso della telefonia e della finanza, che fa tanta pubblicità e tanta paura. Ma si può consentire alla potentissima Vodafone di allevare e nutrire i truffatori e i rapinatori che si sono incistati tra le sue pieghe?


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