"Il mio rivale alle urne? Sono io | Guerra tra bande nei 5 stelle" - Live Sicilia

“Il mio rivale alle urne? Sono io | Guerra tra bande nei 5 stelle”

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Leoluca Orlando conferma: "Mi ricandido". "Di Matteo? Io penso che...".

PALERMO – “Sembra di assistere a una guerra tra bande”. Così Leoluca Orlando sintetizza le vicende interne al Movimento 5 Stelle palermitano a proposito dello scandalo delle firme false. Il sindaco commenta così la vicenda partecipando alla trasmissione Casa Minutella su Trm,. A proposito della vicenda firme false e della faida interna ai pentastellati Orlando aggiunge: “Come i partiti? Come nei peggiori partiti. Solo che i partiti non ci sono più, il Movimento 5 Stelle sì”.

Il sindaco ha ribadito la sua volontà di ricandidarsi alle amministrative della prossima primavera. Il suo avversario più temibile? “Leoluca Orlando, perché devo fare meglio ed essere diverso dalla mia prima esperienza”, risponde il Professore, che difende la Ztl, le pedonalizzazioni e rivendica i risultati raggiunti sul fronte della stabilità finanziaria e delle partecipate. Su via Roma, il sindaco osserva: “Posso dire che senza la Ztl nessuno parlerebbe di via Roma? Stava morendo in silenzio da anni”. E annuncia che il Comune prepara iniziative per animare la zona da qui ai prossimi mesi. Quanto al Capodanno, “nessun problema con Gigi D’Alessio, posso mostrare i nostri messaggi affettuosi. Ma devo seguire delle procedure da sindaco con un bando”. Un commento anche sui guasti dell’Amat: “Oggi stesso incontrerò i vertici per chiedere più impegno sulla comunicazione di ciò che di buono è stato fatto”.

E in vista delle regionali dell’anno prossimo, cosa farà Orlando? “A dicembre penso che mi impegnerò per organizzare delle liste che rappresentino i territori”. Insomma, la vecchia idea del “partito dei sindaci” non sarebbe del tutto tramontata. E come vede Orlando, dopo i suoi appassionati interventi nella campagna referendaria un eventuale e del tutto ipotetico futuro in politica di Nino Di Matteo? “In generale, penso che un magistrato che voglia fare politica debba prima dimettersi dalla magistratura. Così ha fatto Di Pietro, così ha fatto De Magistris, io penso che non si possa fare altrimenti”.


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