Uila-Pesca Sicilia, Mammucari: |"Basta con le morti in mare" - Live Sicilia

Uila-Pesca Sicilia, Mammucari: |”Basta con le morti in mare”

Giornata dedicata alla sicurezza in mare con un incontro caratterizzato dalla presenza della segreteria generale Uila Pesca, Enrica Mammucari.

L'incontro
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CATANIA – Giornata formativa, oggi a Catania, dedicata dalla Uila Pesca alla sicurezza in mare: “Mai così affollata di lavoratori del settore questa sala-convegni”, ha esclamato il segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino, introducendo i lavori del corso nella sede territoriale dell’organizzazione in via Sangiuliano. Relatore Antonio Giaimo, ingegnere navale esperto di antinfortunistica marittima, la riunione è stata caratterizzata dalla presenza della segreteria generale Uila Pesca, Enrica Mammucari, del segretario nazionale Fabrizio De Pascale e del segretario Uila Pesca Sicilia, Tommaso Maccadino, già protagonisti del recente convegno catanese su Economia Blu e “Feamp”, il Fondo europeo Affari marittimi che ha destinato all’Italia oltre 537 milioni di euro per il periodo 2014-2020.

“Fare il pescatore è un mestiere tra i più faticosi e pericolosi al mondo”, ha affermato Tommaso Maccadino ricordando i risultati dell’analisi “sul campo” realizzata appena un anno fa a Mazara da alcuni medici dell’Inail che, a bordo di un peschereccio, avevano seguito per giorni le fatiche di un equipaggio. Da Catania, Enrica Mammucari ha rivendicato attenzione e rispetto: “L’organizzazione Internazionale del Lavoro considera la pesca l’attività più rischiosa al mondo, in Italia invece non è considerata neppure usurante! Nell’ambito della navigazione il 70 per cento degli incidenti colpisce proprio i pescatori e spesso si tratta di incidenti mortali, eppure questi fanno meno notizia rispetto ad altri. Come pure la crisi di settore”. “Serve formazione e informazione sulla sicurezza per evitare altri morti in mare – ha aggiunto la segretaria generale della Uila Pesca – ma è anche necessario assicurare ai lavoratori strumenti, che oggi mancano, come l’ammortizzatore sociale strutturato. Finora, è stata disponibile la cassa integrazione in deroga ma non basta. Chiediamo ammortizzatori strutturati, perchè consentirebbero di salvaguardare i lavoratori e aumentare la redditività delle imprese nei periodi di fermo biologico e in quelli, imprescindibili, di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ma soprattutto permetterebbe di non uscire con il mare forza nove, costretto a sfidare le onde perchè devi portare a casa il pane da mangiare. Oggi, comunque, sono più fiduciosa perchè solo pochi giorni fa in Commissione alla Camera sono stati approvati due importantissimi emendamenti alla legge di bilancio: uno prevede 11 milioni di indennizzi per il fermo biologico nel 2017, l’altro introduce un fondo di solidarietà per la pesca che noi abbiamo sollecitato per anni e rappresenta un primo passo verso l’ammortizzatore strutturato”. Enrica Mammucari, infine, ha ribadito il “no” dell’organizzazione sindacale alle quote comunitarie nella pesca del pesce spada: “Così, si mette in ginocchio il Paese. Assurdo assoggettare i nostri lavoratori a regole che non valgono per tutti nel Mediterraneo. Qualcuno evidentemente dimentica l’esperienza negativa, “negativissima”, delle quote-tonno. A causa delle quali i nostri pescatori hanno finito per vedere commercializzati sui mercati italiani quei tonni che un tempo pescavano loro”.

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