PALERMO – Sabato palermitano per Matteo Salvini. Il 17 dicembre, il leader della Lega e del movimento Noi con Salvini sarà in Sicilia per un doppio appuntamento, accompagnato dal segretario nazionale di Noi con Salvini, Angelo Attaguile, dal vicepresidente del movimento Raffaele Volpi, dal responsabile economico Armando Siri e dal deputato Alessandro Pagano, che nelle scorse settimane ha lasciato il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano per aderire al soggetto politico del leader del Carroccio.
Nel pomeriggio alle ore 15,30, all’Astoria Palace Hotel di via Monte Pellegrino, Salvini prenderà parte al convegno “La Sicilia nell’Italia che vogliamo”, organizzato proprio da Pagano. In serata, dalle ore 20, Salvini parteciperà alla festa di Natale organizzata da “Noi con Salvini” all’I Sound Club di via dell’Arsenale.
Dopo il successo del No al referendum e con un vento di elezioni anticipate che soffia da Roma, il leader leghista prova insomma a riprendere il filo del progetto con cui il Carroccio tenta di sfondare anche al Sud. Rivolgendosi anche a platee come quella del cattolicesimo conservatore di cui è espressione la new entry Pagano. “La visita di Matteo Salvini in questo delicato momento politico – commenta il segretario nazionale di Noi con Salvini Angelo Attaguile – rappresenta un segnale forte per noi siciliani. Peraltro, aggiunge Attaguile, insieme a lui ci saranno anche altre figure importanti del nostro partito come il senatore Volpi e il professor Armando Siri col quale proprio nei giorni scorsi abbiamo tenuto un importante convegno nel Messinese sulla flat tax al 15% per affermare una rivoluzione fiscale di cui siamo promotori anche in Parlamento. La nostra – conclude Attaguile – è una opposizione fatta anche e soprattutto di proposte concrete”. Nell’occasione, aggiunge Attaguile, il movimento punta a raccogliere mille sottoscrizioni per la raccolta firme “voto subito”: “Diciamo basta ai privilegi – conclude Attaguile – e ci batteremo con tutte le nostre forze affinché possano tornare ad essere gli elettori a decidere da chi vogliono essere governati”.
